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A lezione da Maran: ad Asseminello il Media Day

Oltre 40 giornalisti presenti all'evento: prima a bordo campo a seguire l'allenamento, poi in aula con il tecnico rossoblù, infine pranzo conviviale e partitella di calcio a 5

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In occasione del Media Day 2018 il tecnico rossoblù Rolando Maran, dopo aver diretto l’allenamento, ha incontrato i giornalisti presenti illustrando il lavoro che assieme al suo staff svolge giornalmente, non sottraendosi alle domande più disparate. I diversi temi trattati hanno avuto l’importante ausilio di alcuni video tattici di allenamenti realizzati col drone.

ALLENAMENTI: Ogni allenamento viene registrato, analizzato, al fine di comprenderne i contenuti e orientarli al raggiungimento di determinati obiettivi. Il lavoro è orientato alla costruzione di un’identità che deve necessariamente tener conto dell’estro dei singoli giocatori, perché sono loro che fanno la differenza. Spesso si ricorre all’uso di sagome o barriere, spingendo i giocati ad agire in delle aree del campo, oppure vengono create situazioni precise in modo da ottenere un determinato livello d’intensità. Le caratteristiche degli avversari che di volta in volta vengono affrontati non intaccano il nucleo del lavoro svolto, poiché i risultati debbono essere raggiunti attraverso la propria identità. Si adottano accorgimenti o contromisure, ma il fine ultimo è sempre il proprio miglioramento. Ogni giorno, vengono dedicate diverse ore all’analisi di tutte le informazioni ottenute in gara e in allenamento, mentre con la squadra si svolgono tre sessioni video.

FILOSOFIA: Ogni match viene affrontato ricercando la vittoria, non precludendosi nulla. In Italia, in netta controtendenza rispetto agli anni passati, ci sono sempre più squadre che cercano di fare la partita e non subire esclusivamente. Il Cagliari persegue un calcio propositivo, cercando di mettere in difficoltà gli avversari, attraverso coraggio e fiducia, ccoinvolgendo tutti, non basando le proprie fortune sui singoli ma sul gruppo.

RAPPORTO CON I GIOCATORI: Per conquistare la fiducia dei giocatori occorre essere se stessi e il più leali possibile, senza dover dire sempre tutto in faccia e capire i momenti. In passato l’allenatore veniva visto come un’entità lontana, ma adesso deve capire gli stati d’animo della propria squadra. Ci deve essere rispetto dei ruoli e rispetto reciproco. L’allenatore deve esaltare le caratteristiche di ogni singolo calciatore, nascondendone i limiti, avendo come fine ultimo il beneficio collettivo. Non solo, il lavoro anche se duro, deve esser sempre affiancato dal divertimento e dalla voglia di superare i propri limiti. Nelle analisi delle situazioni non viene mai citato il singolo, ma il ruolo che ricopre. Il Cagliari è una squadra responsabili, raramente occorre riprendere un giocatore, uno sguardo è più che sufficiente.

MODULO DI GIOCO: Il modulo identifica le fondamenta, ma non deve rappresentare un limite. Un’identità di base che deve tener conto delle caratteristiche della squadra e portare alla massima efficienza le virtù di ogni singolo interprete.

TATTICA: Alla squadra viene chiesto continuamente di coprire gli spazi e curare la vicinanza tra i reparti, così da creare non poche difficoltà agli avversari. Occorre grande applicazione quotidiana.

I GIOVANI: Se i giovani vantano doti importanti è sempre un piacere impiegarli. Tuttavia occorre prestare tanta attenzione nel loro inserimento, poiché se inopportuno o affrettato rischia di causare danni ai ragazzi stessi. La carta d’identità deve essere lasciata da parte, ma devono giocare i più bravi.

Al termine dell'incontro, i giornalisti hanno pranzato nella Club House del Centro sportivo per poi chiudere la giornata dando vita ad una partita di calcio a 5 tra i rossoblù e bianchi: aggregazione e divertimento nel segno del pallone per chiudere il primo “Media Day” stagionale.

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