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Da Boninsegna a Suazo passando per Matteoli e Festa

Quanti incroci fra il Duomo e Bonaria

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Dai dintorni di Sarroch a Palazzo Saras. O viceversa. È un itinerario che hanno percorso in tanti, e in diverse fasi della carriera. In primis Roberto Boninsegna. Il centravanti era all'apice del rendimento quando ha abbandonato la casacca rossoblù. Ma farlo partire fu tutt'altro che una mossa sbagliata: quella volpe di mercato del compianto Andrea Arricca, da papà Moratti ottenne in cambio Domenghini, Poli e Gori. Un terzo del tricolore aveva quindi un trascorso meneghino. Per Bonimba, da ricordare la prodezza che valse il penultimo successo in casa della Juventus in campionato nel '68.

Da avversario non sarà clemente verso il Cagliari: per otto volte timbrerà il gol dell'ex, di cui la metà in una sola volta, con un poker nel '75. Questa “lista nera” che -aihnoi- comprende anche Oliveira e Muzzi, Fonseca e Matri, si chiude con un altro che ha vestito ambedue queste maglie: è Suazo a firmare il definitivo 0-2 in favore dell'Inter al Sant'Elia nel dicembre 2007. Davide Fontolan apre le marcature nella leggendaria semifinale di andata in Coppa Uefa '94: il momentaneo 0-1 è suo, con un colpo di testa sul quale Fiori non può nulla; nel 2000 il biondo attaccante approda al Cagliari, e alla terza di campionato è autore di una doppietta che vale la vittoria in rimonta contro il Pescara: il secondo è un perfido calcio di punizione a bucare la barriera.

Marco Branca arriva a Cagliari nel quadriennio '82-'86. Non è un incrocio fortunato: una retrocessione e tre anonimi campionati di B. Nei primi due anni accumula solo panchine, il terzo e il quarto lo vedono quattro volte andare in gol. Poi ci sono due Sardi doc: Matteoli e Festa. “Teo” ha fatto parte dell'Inter dei record nel 1989 allenata da Trapattoni (sei anni dopo “Giuanin” avrà meno successo in Sardegna), ma nella stagione che precede il Mondiale in casa nostra viene relegato in un ruolo di secondo piano. Il “mal di Sardegna” è forte e Ranieri (che in seguito siederà sulla panchina nerazzurra) bussa alla sua porta.

Gianfranco risponde presente al richiamo della terra natia e vive quattro splendide stagioni. Da ricordare il suo gol su punizione contro il Milan nel '91: una sorta di corner corto col destro, che a mezz'aria sbatte sul palo lontano prima di insaccarsi. Gianluca Festa: per lui record di tre promozioni col Cagliari ('90 e '04 dalla B alla A) e sessantasei gettoni con la Beneamata. Kallon nel '98 ha il cartellino appartenente all'Inter ma è in prestito in Sardegna: alla prima di campionato porta in vantaggio gli isolani contro Baggio e Ronaldo, finirà poi 2-2. Per lui, un totale di quattordici reti alla corte di Moratti. Moriero vince la Coppa Uefa nel '98 con l'Inter, nella quale firma uno stupendo gol in rovesciata contro gli svizzeri del Neuchatel.

Col Cagliari si ferma prima, ma va ricordato il suo assist a Oliveira a Torino nel ritorno dei quarti: Lulù andrà poi a trafiggere Peruzzi.

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