Il Cagliari come il Messia? Tralasciando l’accostamento che odora di blasfemia, è opinione comune tra gran parte della tifoseria di fede rossoblù che la propria squadra abbia la straordinaria capacità in certi frangenti di resuscitare cadaveri già in avanzato stato di putrefazione.
Sei un attaccante in disuso e non becchi più lo specchio della porta da mesi? Gioca contro il Cagliari e riavrai la gioia del gol!
La tua squadra è in serie nera che più nera non si può e non vince dai tempi in cui il Barone Liedholm guidava la Roma a vincere il secondo scudetto della storia giallorossa? Niente paura, la prossima partita la giocherà contro il Cagliari e potrai tornare a gioire...
Sei un onesto pedatore del centrocampo o un arcigno difensore di rendimento, di scarsa tecnica ma di gran temperamento, ma in vita tua non hai mai gonfiato una rete, neppure al campo di calcetto con gli amici? Contro il Cagliari potrai finalmente provare l’ebbrezza di esultare anche tu con una bella capriola come faceva Hugo Sanchez ai tempi del Real anni ottanta...
Domenica non è sembrato vero, al Milan disastrato di questi tempi, in crisi di identità e di gioco e “rullato” a domicilio dall’Udinese in coppa Italia, di portarsi a casa tre punti dopo aver paventato per 87 minuti l’ennesima sconfitta del loro mediocre campionato.
Ma questo è solo l’ultimo di tanti esempi che portano tanti tifosi a pensare con convinzione al Cagliari come una squadra resuscita-zombie tra le più accanite in tutta la serie A.
Basti pensare al Marchisio dimenticato in panchina per tanto tempo e poi riesumato dalla tomba grazie al tiraccio da trenta metri che ha fatto secco Adàn e i cinquemila del Sant’Elia due settimane fa.
Per restare in questa stagione, che dire del gol di Marzorati (Sassuolo), un ex Cagliari che mai aveva avuto la gioia di un gol, e finalmente ci è arrivato in terra sarda ma con la maglia degli emiliani? Chissà quando ricapita per lui...
Andando a ritroso negli anni si scoprono tante altre resurrezioni favorite da quelli con la maglia rossoblù. Per esempio la scorsa stagione fu Rios del Palermo a godere col Cagliari della prima segnatura in serie A, gol poi pareggiato da Sau (alla sua prima segnatura in A). Senza parlare della meteora Zahavi, a segno nella quarta giornata 2011/12 in occasione del 3-2 casalingo dei siciliani sul Cagliari e poi scomparso dall’orbita serie A.
Sempre nella scorsa stagione, chi si ricorda dell’ex Matri, prossimo avversario con la maglia della Fiorentina, capace di segnare nel finale la doppietta della rimonta juventina sul campo neutro di Parma dopo il vantaggio di Pinilla? Quel Matri che ormai languiva in panchina dopo un digiuno epocale, prima di incontrare i suoi vecchi compagni di squadra. Si autorizzano gli scongiuri di rito per la partita di sabato pomeriggio...
È un Cagliari che nel 2011/12 è stato capace di far segnare Coutinho dell’Inter (12ma giornata, ultimo gol in Italia), Bogdani e Del Grosso (si, avete capito bene, proprio lui!) del Siena (26ma), Paolo Cannavaro del Napoli (27ma) e addirittura Okaka del Parma (34ma), che segna solo contro il Cagliari, visto che l’anno prima lo aveva fatto anche con la maglia del Bari.
L’anno precedente (2010/11) alcuni capolavori: la tripletta (!!) del “pacco” Krasic della Juventus nel 2-4 della 5a giornata, il gol di Mutu della Fiorentina (15ma) dopo un digiuno abissale del rumeno, e quello di Strasser del Milan (18ma), mai segnato in vita sua! Senza parlare del gol del redivivo Bojinov (Parma) all’ultima giornata.
Si potrebbe proseguire all’infinito, andando indietro nel tempo e il nostro articolo sarebbe davvero troppo lungo per essere letto in tempi ragionevoli. Qualcuno dei lettori può essere così gentile da rammentarci le altre resurrezioni cagliaritane di “zombie” pronti al rigor mortis accadute negli anni?