Come il match contro il Napoli, che ha chiuso il 2013, anche quella che si disputerà domenica prossima al Sant’Elia non sarà una partita come le altre. Cagliari-Juventus regala solitamente emozioni, ed è una delle poche partite in Italia in cui nello stadio dei padroni di casa si vede un numero di tifosi ospiti quasi pari a quello dei supporters casalinghi. In Sardegna è infatti copiosa la “colonia” di bianconeri.
Sono 33 gli incontri finora disputati tra Cagliari e Juventus in Sardegna, tutti nella massima serie. I padroni di casa hanno vinto 9 volte, uscendo sconfitti 12. Sono 12 anche i pareggi. 28 i gol segnati dai rossoblù, 31 dai bianconeri.
Le ultime due stagioni hanno visto altre regioni d’Italia ospitare la partita tra i sardi e i torinesi. Due anni fa Trieste fu il teatro della conquista dello scudetto bianconero, con gli “ospiti” (anche se con più tifosi al seguito di quelli che, almeno in teoria, sarebbero dovuti essere i padroni di casa) che vinsero per 2-0, grazie alle reti di Vucinic e all’autogol di Canini. Lo scorso anno le polemiche pre-gara circa il rifiuto della Juventus per spostare il luogo della partita, che la Lega aveva già stabilito essere Parma e non Is Arenas, infuocarono la vigilia. La partita vide il Cagliari restare in vantaggio per oltre 70 minuti, in virtù del rigore siglato da Pinilla, e venne perduta (anche a causa di discutibili scelte arbitrali) per 3-1 solo nel finale, con i gol dell’ex Matri (doppietta) e di Vucinic.
Il primo match tra rossoblù e bianconeri risale alla stagione ‘64/’65: vinse il Cagliari 1-0, grazie al gol di un giovanissimo Riva. I sardi si ripeterono l’anno successivo, imponendosi per 2-1 (Visentin e Rizzo per i padroni di casa, Traspedini per gli ospiti). Altro successo, per 2-0, si registrò nel campionato ‘67/’68 (marcature di Greatti e Rizzo).
Il 9 marzo 1969 giunse la prima vittoria juventina all’Amsicora, per 1-0: autore della rete decisiva fu Pietro Anastasi, che vinse così il duello a distanza con Gigi Riva, suo partner in Nazionale nella notte che li vide protagonisti e marcatori decisivi qualche mese prima, nella finale contro la Jugoslavia, valevole per la conquista dell’Europeo del 1968.
L’anno dello scudetto, così come quello successivo, padroni di casa e ospiti si spartirono la posta in palio, pareggiando 1-1: gol di Domenghini per i rossoblù, e del sardo Cuccureddu per i bianconeri. I sardi si imposero ancora per 2-1 nella stagione ‘71/72: il solito Domenghini per il vantaggio, pareggio di Bettega e rete decisiva di Gori.
L’anno successivo fu invece vittoria bianconera: match-winner fu Josè Altafini, che profittò di un clamoroso errore di Comunardo Niccolai, famoso per le sue “splendide” autoreti. I bianconeri, dopo una vittoria e un pareggio rossoblù, si ripeterono nel campionato ‘75/’76: 0-1 grazie al gol dell’ex Bobo Gori, che militò nel Cagliari dello scudetto.
Ancora Cagliari nel marzo 1980: i padroni di casa vinsero sempre per 2-1, con Selvaggi e Bellini che rimontarono il vantaggio di Bettega. Dopodichè, tra sconfitte, pareggi e tanta serie cadetta, i rossoblù tornarono al successo il 22 gennaio 1995, ottenendo peraltro la vittoria in assoluto più larga contro i bianconeri: un sonoro 3-0, che vide come marcatori Oliveira (rigore), Dely Valdes e Roberto Muzzi. Dopo due pareggi, entrambi senza reti, i sardi sconfissero ancora la Juve per 1-0, nella stagione ‘98/99, con rete di Berretta.
Nel corso degli ultimi 10 anni il Cagliari è riuscito a vincere una sola volta, il 29 novembre 2009. Nenè fece urlare gli oltre 20.000 del Sant’Elia con un missile terra-aria che si insaccò all’incrocio. Il raddoppio venne firmato da Matri, dopo un dribbling umiliante al Campione del Mondo Cannavaro.
Si ricordano con piacere anche i due pareggi, entrambi per 1-1. Il primo nel 2004/2005: costretto ad inseguire dopo il vantaggio di Emerson, il Cagliari riuscì a trovare il pareggio quasi allo scadere. Su un cross di Brambilla, un piccolo gigante in mezzo all’aria volò in cielo, più in alto di Zebina e Thuram, indirizzò il pallone là dove Buffon non poteva arrivarci, e insaccò. Era un certo Gianfranco Zola, che fece esplodere di gioia il pubblico allo stadio e a casa. Il secondo l’anno successivo: firmò il vantaggio Suazo su rigore, poi un super Chimenti parò un rigore a Del Piero, ma Cannavaro allo scadere siglò la rete del pareggio. Non mancarono le polemiche.
Le ultime tre stagioni hanno fruttato altrettante vittorie bianconere. Mattatore tre e due anni fa fu Alessandro Matri. Emblematica la partita del 5 febbraio 2011: dopo aver indossato fino a qualche giorno prima la maglia rossoblù, l’attaccante, passato nelle battute finali di calciomercato alla Juventus, siglò una doppietta alla sua ex squadra. Gli ospiti vinsero 1-3 (terzo gol di Luca Toni).
Domenica sarà il Sant’Elia ad ospitare la partita contro i primi in classifica. E ancora una volta la cornice di pubblico sarà misera: neanche 5.000 spettatori. La “barzelletta nazionale” continua.
Una vittoria per inaugurare al meglio il nuovo anno in casa, questo è il nostro auspicio. Contro la Juve il successo manca da ormai troppo tempo.
Anche senza Nainggolan, accasatosi alla Roma, possiamo, anzi dobbiamo, credere nell’impresa!