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Cagliari, cosa ti darà Claudio Ranieri

La scheda del nuovo mister rossoblu

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Claudio Ranieri è tornato a Cagliari. Era il 1988, esattamente 34 anni fa, la prima volta che arrivò in Sardegna da allenatore: i sardi allora militavano in Serie C. Nel giro di due anni il tecnico romano li riportò in Serie A e restò con loro fino al 1991, quando si congedò per andare al Napoli. 

Quel saluto però non è mai stato un addio ma un arrivederci, e a distanza di oltre 30 anni eccolo di nuovo qui. Dopo un lungo peregrinare, sia in Italia che in Inghilterra, dove ha lasciato un segno forse ancora più profondo, è tornato nel luogo in cui tutto è iniziato. 

È un Ranieri molto più navigato, ma ha sempre lo stesso obiettivo: riportare il Cagliari dove merita. La Serie A in questo momento è un traguardo difficile, ma non impossibile. Passare dalla porta principale, quindi dai primi due posti, è quasi utopistico, ma resta sempre viva l'ipotesi playoff. Da qui alla fine del campionato c'è il Cosenza e poi un girone intero, quindi il tempo non manca. 

È chiaro che non potrà fare miracoli, ma dovrà avere innanzitutto una grossa mano da un organo che negli ultimi tempi è mancato: una dirigenza solida. Il primo obiettivo di Ranieri e della società sarà quello di trovare un'intesa comune, a iniziare dal mercato di gennaio, che dovrà essere a misura del mister. Niente scintille, ma acquisti mirati, più da Serie B che da copertina, che possono far calare la squadra nella realtà di questo campionato. 

Inoltre, Ranieri gode di grande appoggio del pubblico e dell'ambiente rossoblu. Per molti è uno di casa, lui stesso si sente per certi versi un sardo adottato, per cui la componente emozionale non è da sottovalutare. Ranieri ha da sempre dimostrato una grande empatia con le piazze in cui ha allenato, e Cagliari, insieme a Roma e Leicester, è stata quella con cui ha avuto un rapporto più stretto. 

Un'altra missione sarà proprio quella di risollevare un'ambiente e una squadra in crisi, sia di risultati che di identità. All'inizio basterà il nome per riaccendere l'entusiasmo, ma alla lunga servirà qualcosa di più concreto. Le ricette di Ranieri in genere sono semplici ma efficaci, ed è quello di cui ha bisogno il Cagliari. 

Liverani ha incontrato molte difficoltà nel trovare un undici affidabile, tant'è che ogni domenica la formazione in campo era sempre diversa. Sir Claudio non dovrà cadere in questo errore, ma già dalle prime settimane dovrà cercare di individuare un blocco di fedelissimi e intorno a questi ricostruire la squadra. Il modulo prediletto è il 4-4-2: uno schema ideale per due punte come Pavoletti e Lapadula, anche se potrebbe penalizzare la batteria di trequartisti che si ritroverà nell'organico, a meno che non cambi assetto tattico. 

La capacità di Ranieri di intervenire nei momenti difficile, anche a stagione in corso, è risaputa. La sua fortuna è che la squadra è ampiamente in grado di fare un bel campionato, il livello tecnico parla da solo. Ma servirà qualcosa che faccia da collante, qualcosa che unisca il tutto. E potrebbe essere proprio Claudio Ranieri. Un Mr. Wolf che risolve problemi come in Pulp Fiction, questo il ruolo che al momento gli chiede di ricoprire il Cagliari. Per uno che ha vinto la Permier col Leicester, quando per i bookmakers le probabilità erano di 5000 a 1, le imprese impossibili sono altre. Bentornato Claudio.

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