Bruno Alves, Isla e Borriello. In attesa di Ionita e Joao Pedro, questi sono i ‘top player’ acquistati dal Cagliari in estate per ottenere una salvezza tranquilla.
Carismatici, esperti, di qualità superiori alla media. Nomi di un certo spessore per una squadra che deve puntare ad una semplice salvezza, magari tranquilla, senza ansia.
Nel momento più difficile della stagione sono loro a doversi caricare la squadra sulle spalle, trascinandola fuori dal tunnel. Ma di fatto, a Verona, solo uno su tre è sceso in campo dal primo minuto. Scelta azzardata?
Sì. Perché lasciare in panchina il cannoniere della squadra (cinque gol in campionato) non può che definirsi un azzardo. Idem per un nazionale che garantisce corsa e dinamismo in un reparto già ricco di assenze. Il jet lag? Difficoltà superabile.
Sempre che dietro queste scelte - come detto, azzardate? - non ci sia qualche altro problema che "sfugge".
Allora in quel caso, l’azzardo diventa un obbligo imposto da fattori esterni e il mister non avrebbe alcuna colpa. Forse.