Uno stadio a suo modo rivoluzionario. Cos'ha di speciale il Marcantonio Bentegodi di Verona? Si tratta del primo stadio parzialmente coperto d'Italia. Nessun tettuccio a chiusura automatica, nessuna costruzione da nuovo millennio. Fu una geniale idea dell'ingegnere Leopoldo Baruchello, che sovrappose tre ordini di scalinate, in cui ciascuno copriva l'inferiore.
Fu inaugurato il 15 dicembre del 1963, sostituendo l'omonimo impianto precedente. Inizialmente noto come "Stadio dei quarantamila" (proprio per l'iniziale capienza), è intitolato a Marcantonio Bentegodi, colui che "portò" lo sport a Verona durante il diciannovesimo secolo.
In origine era dotato di una pista d'atletica, dal 2010, in seguito al deterioramento della stessa, è stata rimpiazzata da una nuova in asfalto giallo e blu aperta al pattinaggio.
Oggi solo 31000 seggiolini sono omologati, nonostante negli anni d'oro si sfiorarono anche i cinquantamila: basti pensare che la presenza record si fece registrare in occasione di Verona-Roma nel 1983, quando al Bentegodi si presentarono 47896 tifosi. Il terzo anello, presente oggi, fu edificato nel 1990, in occasione dei mondiali italiani.