La gara di Torino ha registrato almeno sulla carta, un nuovo esperimento tattico: dopo il 3-5-2 schierato all’esordio stagionale e il ritorno al consueto 4-3-1-2, Rastelli ha optato per un modulo inedito che prevedeva la presenza di un trio offensivo.
I cento secondi iniziali culminati con il goal del vantaggio granata, hanno depotenziato il tentativo di schierare contemporaneamente Melchiorri, Sau e Borriello. Una scelta condivisibile se si vanno ad analizzare le caratteristiche degli interpreti a disposizione, ma qualsivoglia formula risulta nei fatti inefficace se viene sorretta da un atteggiamento remissivo e poco reattivo.
All’alba del campionato l’allenatore rossoblù optò per un modulo basato su una difesa a tre e la presenza di due fluidificanti incaricati di abbinare entrambe le fase. Un tentativo lecito, abortito dopo le prime difficoltà emerse nella gara di Genova. Il ritorno ad uno schieramento impresso nel dna rossoblù, ha regalato fortune alterne, con il pregio di garantire per diversi interpreti uno spartito certo e conosciuto.
La rosa a disposizione di Rastelli, si distingue come un insieme ricco di protagonisti che fanno della duttilità una virtù innegabile. Tale aspetto induce e giustifica i diversi tentativi tattici atti ad arginare le carenze proprie e le pericolosità avversarie. Tuttavia qualsiasi azione sembra risultare inefficace ed estemporanea se accompagnata da scarsa applicazione da coloro che calcano il rettangolo di gioco.
Il momento rossoblù non auspica ulteriori esperimenti e cambi di modulo, poiché la necessità di raccogliere punti ma soprattutto certezze si fa sempre più pressante. Raggiungere tale obiettivo è possibile solo ed attraverso un atteggiamento comune, dimostrato in tutte quelle occasioni dove la squadra è rimasta concentrata ed agonisticamente in partita per tutti i novanta minuti.
I moduli e il manico contano di sicuro, ma rischiano di rimanere una cornice vuota, se coloro che indossano la maglia rossoblù non riversano in campo la fame e la voglia che tale momento necessita.