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Due cariche a confronto: che possa essere uno stimolo?

Il tecnico del Torino Mihajlovic e quello del Cagliari Rastelli hanno due modi differenti di intendere la partita. Che il campano segua l'esempio del serbo

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C’è chi non è mai soddisfatto pienamente, anche dopo aver rifilato 5 reti all’avversario di turno. E c’è chi invece, dopo essere stato umiliato, non riesce (o forse non vuole) far trasparire la sua insoddisfazione, per paura di affermare frasi di cui potrebbe pentirsi.

C’è chi dal primo secondo della partita invita i propri giocatori all’attacco, per cercare di segnare immediatamente, mutando l’inerzia del match, e ci riesce. E c’è chi, invece, propone una squadra con un tridente mascherato che abbia come primo scopo la strenua difesa, e raccoglie mestamente palloni dalla porta.

C’è chi, con 2 gol già segnati dopo 10 minuti di gioco, rimprovera i ragazzi perché allentano la tensione e non propongono più un calcio “all’altezza”. E c’è chi, invece, resta con le braccia conserte a meditare possibili quanto improbabili soluzioni.

Mihajlovic e Rastelli: due cariche differenti, due modi di intendere la partita che quasi cozzano l’uno con l’altro.

Il tecnico del Torino sta riuscendo a trarre ottimi frutti da una squadra con un potenziale enorme, ma che necessitava di essere plasmata a dovere.

L’allenatore del Cagliari non ha ancora proposto un modulo capace di esprimere il massimo e sta invece subendo autentiche imbarcate quando si allontana dal Sant’Elia (anche se il trend, considerata la gara contro la Fiorentina, si sta invertendo): sono 15 le reti incassate dai sardi nelle ultime 4 partite, bottino da piena zona retrocessione. Eppure ai rossoblù, strano ma vero, la classifica sorride, con 16 punti finora ottenuti.

Ma questo non può essere un alibi: il Torino, che ha annientato il Cagliari 5-1, ha appena 3 punti in più degli isolani in classifica, ma mostra un calcio di un altro pianeta, grazie a un mister che non si accontenta mai.

Che il buon Massimo possa recepire la lezione e osservare la “carica” del serbo Sinisa: solo attraverso un esempio "vincente" la prossima trasferta in quel di Verona contro il Chievo potrà essere affrontata nella maniera giusta.

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