In Europa la conosciamo semplicemente come Garra, in Sudamerica viene nominata Garra Charrúa. È l’ingrediente più importante di ogni impresa, compreso quella di tipo sportivo. Questo termine balzò agli onori delle cronache nel 1935, quando l’Uruguay vinse il Campionato sudamericano di Lima.
Da quell’anno in poi, quelle due parole furono il simbolo dell’ostinazione e del non mollare mai. Con questo spirito battagliero, il Cagliari ha disputato una delle migliori partite dell’ultimo periodo. Nell’esordio casalingo contro la Roma, infatti, i ragazzi di Massimo Rastelli hanno mostrato al loro pubblico un atteggiamento del tutto nuovo, composto da un perfetto mix tra aggressività e grande personalità .
Tutte le paure sono sparite magicamente, per far spazio alla Garra, che la paura non sa che cosa sia. Il non mollare mai, quindi, è risultato decisivo per la formazione rossoblù, che ha potuto pareggiare un match che fino a pochi istanti dalla fine sembrava perso, regalando un enorme gioia ai propri tifosi.
Una dimostrazione esemplare da parte dei giocatori sardi, vogliosi di togliersi l’abito da matricole per indossare quello da battaglia e combattere dal primo all’ultimo secondo per onorare con orgoglio e foga la maglia rossoblù.
L’atteggiamento è assolutamente quello giusto. Che garra il Cagliari!
