Un'italiana in meno. Anche quest'anno perdiamo subito una squadra ai preliminari. Pensate un po': Se si fa l'eccezione del Milan nel 2013, sono 7 anni che una compagine del Belpaese non supera lo scoglio. Quando toccò alla Sampdoria, quando all'Udinese, alla Lazio, al Napoli. Quest'anno è stata la volta della Roma, maltrattata dal Porto avantieri.
Non in un giorno qualsiasi, almeno per il Cagliari. Domenica, infatti, i sardi affronteranno la formazione capitolina, che inevitabilmente risentirà del match contro il Porto. Ciò che non è chiaro è se i giallorossi crolleranno psicologicamente o se, viceversa, trasformeranno la batosta dell'Olimpico in energia positiva.
Già l'ex di turno Nainggolan ha provato a caricare l'ambiente, dichiarando che domenica sarà assolutamente necessario portare a casa la vittoria. E questa sarebbe la reazione più svantaggiosa per i rossoblù, che si troverebbero di fronte una Roma assatanata, arrabbiata e con la voglia di dimenticare immediatamente il match coi lusitani con una bella vittoria ammazzacrisi.
Dall'altro lato la possibilità di una Roma che si presenterebbe al Sant'Elia col morale sotto i tacchi, trattasi infatti del maggior obiettivo stagionale che sfuma nel nulla.
In questo caso anche il calore dello stadio, che va verso il sold-out, potrebbe aiutare.
Sicuramente in entrambi i casi sarà fondamentale l'impatto con la gara, i primi 15-20 minuti potrebbero decidere la sfida: un Cagliari remissivo e rinunciatario potrebbe galvanizzare la Roma, che potrebbe invece essere messa alle corde qualora i sardi entrino in campo col piglio giusto, vogliosi di sbranare la sfida.