Lo stupore è una sensazione che ben si addice ai tifosi del Cagliari in questa stagione tribolata, infatti i supporter rossoblù raramente hanno conosciuto una tranquillità derivante da un’idea di gioco chiara, riconoscibile e da un undici iniziale definito.
Il modulo utilizzato da Rastelli nella partita che avrebbe dovuto valere la matematica promozione, in totale controcorrente con il resto della stagione se si esclude il primo tempo di Trapani, è stato il 3-5-2. Uno schieramento che non ha prodotto gli effetti sperati, ma che sulla carta si addice a diversi giocatori a disposizione del tecnico campano; infatti partendo dalla retroguardia, sino ad arrivare all’attacco sono molteplici gli interpreti che possono esprimere il loro potenziale con una tale predisposizione tattica.
Salamon è un difensore di categoria superiore che può giocare con qualsiasi modulo, tuttavia scortato da due mastini ai lati come Capuano e Pisacane, può godere di una maggiore tranquillità in modo da abbinare alla fase difensiva quella d’impostazione. Sempre Pisacane e Capuano consentono ai vari Balzano e Murru di dedicarsi con meno patemi alla fase di copertura, essendo così liberi di dare un maggiore contributo in fase di spinta. In mediana oltre alle indubbie doti in fase di costruzione del regista del caso, due mezze ali assicurano sostanza nella figura di Munari, ma anche e soprattutto inserimenti in zona goal vedi Deiola. Infine due attaccanti ben assortiti, come Sau e Giannetti apportano doti diverse e tutte le caratteristiche necessarie per avere la meglio di qualsiasi retroguardia. Non solo, giocatori come Pedro, il mistero Farias, Cerri e Tello, inizialmente seduti in panchina consentono varianti tattiche e correzioni più che credibili allo schieramento iniziale.
Tutto ciò purtroppo, rimane sulla carta e nelle intenzioni, poiché la realtà riconsegna una squadra che al di là del modulo appare impaurita, poco convinta delle proprie doti, incapace di esprimere attraverso il gioco cattiveria e determinazione. Resta comunque apprezzabile il tentativo di un tecnico che a fronte di una situazione evidente, ha provato a mutare il corso degli eventi, nonostante vi sia la netta impressione che la strada futura sia già segnata.