Continua il dibattito relativo allo stadio temporaneo che ospiterà il Cagliari durante i lavori di demolizione del Sant’Elia e costruzione del nuovo impianto.
3 sono le soluzioni prese in esame da parte del club sardo. Il presidente Giulini e il sindaco del capoluogo isolano Zedda stanno lavorando insieme affinché la squadra rimanga in città , ed eviti di migrare ad Olbia (rimane sempre in piedi l’ipotesi La Basa) o (ancora peggio) in un’altra regione italiana.
Is Arenas non pare essere una pista percorribile, almeno per il momento: il patron rossoblù ha più volte sostenuto che non intende avere nessun problema in merito allo stadio temporaneo, e come sappiamo l’impianto di Quartu Sant’Elena potrebbe crearne tanti.
Più realistica l’ipotesi dell’area di San Bartolomeo (della quale il nostro quotidiano ha parlato qualche giorno fa), che gli scorsi anni ospitava il Matherland e che si trova a due passi dal Mercato Civico e dai parcheggi del Sant’Elia. A tal proposito, Davide Carta (PD) ha annunciato la presentazione di un emendamento che prevede la realizzazione di un impianto provvisorio accanto allo stadio, in un'area proprio tra i parcheggi e il mercato civico.
Emerge però con forza anche una terza soluzione, quella relativa all’area di via San Paolo, situata poco più avanti della vecchia sede rossoblù di Viale La Playa e che è solita accogliere il circo: era stata già individuata da Massimo Cellino per costruire la Karalis Arena, ma i problemi con l’amministrazione cagliaritana l’avevano spinto a desistere e propendere per i terreni di Elmas. Sappiamo tutti com’è andata a finire.
3 opzioni, dunque, per non emigrare: staremo a vedere quale sarà quella scelta dal Cagliari, nella speranza che si possa fare di tutto per rimanere nel capoluogo sardo.


