Le quattro partite senza vittoria hanno lasciato diversi strascichi sulla formazione allenata da Rastelli. Il gioco acquisito con grande difficoltà è svanito così come la tranquillità e la consapevolezza di possedere doti decisamente superiori rispetto ad una concorrenza che lascia alquanto a desiderare, considerati i 13 punti che i rossoblù possono vantare sulla terza in classifica, margine che di fatto consegna largamente in anticipo la promozione alla squadra allestita dal presidente Giulini.
Una formazione quella isolana indiscutibilmente appesantita sulle gambe, ma anche e soprattutto sulla testa, che non consente di sfruttare a pieno le potenzialità dei singoli che in diverse partite hanno consentito di sbloccare contese assai complicate. Lo specchio di tale condizione è rappresentato dalle prestazioni di Farias, un giocatore che per talento e capacità non dovrebbe calcare il palcoscenico della cadetteria, ma che alla luce delle ultimo periodo giustificherebbe un suo impiego ridotto a favore di chi riversa nel rettangolo di gioco maggiore cattiveria e concretezza, lasciando i fronzoli per altri momenti maggiormente propizi.
Contro un Vicenza rivoluzionato dall’arrivo di Lerda si è potuto assistere ad un Cagliari che, al di là dell’ennesimo assetto iniziale diverso, è sembrato eccessivamente impaurito, affidatosi a uno spartito poco riconoscibile. La ricerca della giocata del singolo è di fatto una costante, mentre raramente si è potuto percepire un gioco corale incentrato sulla valorizzazione di un tridente composto dal duo brasiliano e un Sau sempre più involuto, che ha costretto Melchiorri ad accomodarsi in panchina. Solo successivamente all’ingresso dell’ex Pescara si è avuta una piccola scossa che ha consentito al Cagliari di agguantare una vittoria fondamentale per interrompere un periodo di crisi che rischiava di protrarsi ulteriormente.
Al netto del risultato tuttavia i motivi che consentono di gioire son ben pochi, racchiusi nella speranza che dopo il rinnovo Melchiorri possa aver recepito quanto il club isolano punti su di lui e quanto sia necessaria una maggiore determinazione al fine di sfruttare tutto l’arsenale a sua disposizione.
Il cammino verso la A può così riprendere nella speranza di poter ammirare una squadra più unita e esteticamente intrigante, ma soprattutto nella consapevolezza che anche dai periodi di difficoltà si può fare tesoro dei propri errori e delle proprie debolezze, per riabbracciare un collettivo ancora più attrezzato.