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È finito il tempo degli esperimenti

Da qui in avanti si proponga il tanto caro 4-3-1-2

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È inutile, o quantomeno inappropriato, nascondersi dietro il deficit degli infortuni o delle assenze per squalifica: una grande squadra come il Cagliari, a detta di tutti “colei che nulla c’entra con la Serie B”, ha una rosa che consente (o almeno dovrebbe consentire) di sopperire alle mancanze. La linea mediana grida “aiuto”, d’accordo, ma a disposizione vi sono elementi validi per tenere saldamente in piedi il centrocampo rossoblù.

Contro il Perugia rientrerà l'ex Fossati, pronto a prendere le chiavi della regia o ad affiancare Colombatto, nel caso in cui il giovanissimo dovesse essere confermato.

Il fattore principale, quello su cui occorre focalizzare l’attenzione, riguarda il modulo. Basta con gli esperimenti. Dopo 30 giornate di campionato si deve proporre lo schema con il quale la quadra è abituata a giocare.

In fondo il Cagliari, con quel 4-3-1-2 introdotto quasi per caso da Ballardini, in quello straordinario girone di ritorno del 2007/2008 che condusse a una clamorosa salvezza, ha costruito le sue fortune negli ultimi campionati. E, guarda un po’, la scorsa stagione, andata “male” e culminata con la retrocessione, è stata caratterizzata dal passaggio dal 4-3-1-2 allo spregiudicato 4-3-3.

A Trapani si è visto, in soli 45 minuti, come il 3-5-2 abbia letteralmente fatto perdere la bussola a tutta la squadra: i centrali hanno fallito la tattica del fuorigioco, gli esterni non hanno spinto con i tempi giusti e gli attaccanti hanno avuto pochi palloni giocabili; nel cuore del centrocampo, poi, la troppa densità è spesso culminata con banali perdite di palla.

Inoltre, in terra siciliana è bastato un secondo tempo con il modulo classico e conosciuto per recuperare una partita che pareva essere posta sui binari della sconfitta.

Che, dunque, nella prossima gara contro il Perugia (dove mancheranno ben 8 giocatori, compresi lo squalificato Pisacane e l’ultimo infortunato Melchiorri) il tecnico Rastelli eviti inutili e dannose sperimentazioni, utilizzi il tanto caro 4-3-1-2 e proponga interpreti in grado di essere incisivi e garantire il giusto equilibrio tra i reparti. Così il Cagliari potrà riprendere la marcia verso la Serie A, attraverso le “certezze”.

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