Quanto fa male vederlo così. Sembra esser passato un secolo da quando Marco Sau incantava la serie A con i suoi gol e le sue giocate, diventando in un lampo l’idolo indiscusso della tifoseria rossoblù.
Oggi “Pattolino” sta vivendo quello che, probabilmente, è il suo momento peggiore da quando veste la maglia del Cagliari. All’età di 28 anni si è troppo giovani per dire che la fase calante della carriera sia iniziata, dunque la motivazione del crollo nel rendimento di Sau è da cercare altrove. Di sicuro influiscono i numerosi guai fisici che l’attaccante ha dovuto affrontare nell’ultimo periodo, che l’hanno frenato in quella che sarebbe potuta essere la sua consacrazione nel panorama nazionale.
Non si sa invece se la Serie B abbia condizionato le motivazioni di un giocatore abituato a palcoscenici più importanti: passare dal segnare ripetutamente a San Siro a farlo nei campi di provincia non è il massimo per uno ambizioso come Marco.
L’altra ragione potrebbe essere di natura tattica: in Serie A il gioco del Cagliari era incentrato su una solida difesa e contropiede, con conseguenti ampi spazi che ogni attaccante di qualsiasi squadra medio-piccola ha in quasi tutte le partite. Con tanti metri attorno a sé Sau rende al meglio, può esibirsi in grandi giocate in velocità e sfruttare le sue grandissime doti negli inserimenti dietro alla linea difensiva. In Serie B il Cagliari è chiamato a fare sempre e comunque la partita, con gli avversari che concedono pochissimo e spesso e volentieri schierano l’intera formazione dietro alla linea del pallone. In queste situazioni l’attaccante dev’essere abile nel gioco spalle alla porta, non esattamente la specialità della casa per quanto riguarda il bomber di Tonara. Poco campo da sfruttare e meno ripartenze, inoltre.
Non si sa quale di queste ipotesi prevalga, fatto sta che attualmente Marco appare lontano dalla sua migliore condizione. Oggi più che mai tutti abbiamo bisogno di essere smentiti dal numero 25 più amato dal popolo sardo.