Sei mesi fa il Cagliari era in B. Contestato, fischiato, la piazza furiosa. Oggi il Cagliari è in B: entusiasmo, gioia, un’alchimia ed una fiducia senza precedenti.
Trova le differenze. O semplicemente scopri come questo sia possibile. Ma forse non ha nemmeno tanta importanza, forse basta fermarsi un attimo e osservare come l’uomo in più dei sardi oggi non sia tanto Storari, Melchiorri, Farias o Di Gennaro, e nemmeno Rastelli.
Oggi l’uomo in più si chiama Cagliari, inteso come città , come ambiente. Un ambiente esigente, che ha saputo metabolizzare la retrocessione (non senza difficoltà ), per poi lasciarsi travolgere dalla gioia e dal calore che questa squadra ha creato.
Dalla squadra all’ambiente, dall’ambiente alla squadra. Perché se i ragazzi hanno fatto ri-innamorare la gente, la gente ha regalato una festa dopo l’altra, creando un’atmosfera meravigliosa che non può che mettere i giocatori nella condizione ideale per fare un gran calcio. Il valore aggiunto di questo Cagliari, più di ogni altra cosa, forse può essere la piazza.
