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Rastelli e gli undici su cui puntare

I rossoblù hanno cambiato tanto: servono certezze

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Non è tempo per fare i nostalgici, e ricordare i bei tempi in cui le formazioni erano delle filastrocche da ripetere a memoria. La realtà dice che viviamo nell'era del turno infrasettimanale, nell'era del campionato spezzatino e delle tre partite in una settimana. Logico dunque che gli undici titolari cambino spesso.

Forse però quella dei rossoblù in maniera eccessiva: dieci partite disputate e dieci diverse formazioni. In questo modo risulta difficile trovarsi a memoria e si rischia di creare confusione. Bisogna fare chiarezza si quale possa essere lo schieramento tipo del Cagliari. 

Partiamo dal modulo: il 4-3-1-2 offre abbondanti garanzie e, nel corso degli anni, si è consolidato come la soluzione ideale per i sardi. All'interno di questo schema, si possono trovare i pilastri fondamentali, gli elementi imprescindibili. 

Il primo, a nostro avviso, è il signor Davide Di Gennaro da Milano. Il regista rossoblù sembra essere indispensabile per la squadra, la cui manovra è fortemente condizionata dalla sua presenza: scontata e poco fluida in sua assenza, imprevedibile e allo stesso tempo ordinata con lui in campo. Ai suoi lati serve qualcuno che corra anche per lui, anche se questa frase può esser facilmente mal interpretata: Di Gennaro offre sempre tanta quantità oltre alla qualità, ma avere due maratoneti al suo fianco potrebbe impreziosire il suo gioco.

In quest'ottica non si può escludere Dessena, con il suo apporto anche in fatto di personalità. Il capitano dei sardi non può che stare in campo. La scelta del terzo di centrocampo potrebbe essere quella più difficile. 

Joao Pedro è sempre un mistero, nel senso che, dopo più di un anno, è ancora difficile comprendere il suo ruolo. Da mezzala non convince, l'impressione è che la sua posizione ideale sia sulla trequarti ma non nelle vesti del fantasista isolato. In un 4-2-3-1 o in un 4-3-2-1 potrebbe esprimersi al meglio. Per questo al fianco di Di Gennaro non sceglieremmo lui.

E la scelta ricade su un giovane: potrebbe essere Deiola, Tello o Barella. Noi punteremmo su quest'ultimo e spieghiamo perché. Tra i tre è quello più "roccioso", nel senso che, nonostante l'età, ha sempre dimostrato di non tirare mai via la gamba, sin dall'esordio in Serie A. Ha corsa e anche qualità, e per questo lo riteniamo più completo degli altri due, che comunque possono offrire un gran contributo. Forse Tello si assomiglia più di Deiola, ma tra un giocatore in prestito e uno made in home scegliamo sempre il secondo.

In attacco, a pieno organico, crediamo sia impossibile lasciar fuori uno del trio Farias-Sau-Melchiorri, con il brasiliano ad ispirare dietro al tandem offensivo. In assenza del verdeoro maglia a Joao Pedro, mentre in caso di assenza di Sau o Melchiorri ci sarebbe pronto Giannetti e, all'occorrenza, Cerri, senza dover necessariamente avanzare Farias.

Sottointesa la presenza di Storari tra i pali, chiudiamo con la difesa. Sulle fasce i titolari non possono che essere Pisacane e Balzano, dal rendimento pressoché assicurato. Ma qualora uno dei due fosse costretto ai box, come attualmente, spazio a Murru. Al centro la scelta più difficile: i quattro centrali (Capuano, Salamon, Krajnc, Ceppitelli) son di primissimo livello, ma dovendo prendere una decisione manderemmo in campo Capuano con Salamon, con primo cambio Ceppitelli.

 

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