Riprende la nostra speciale classifica a tinte rossoblù. Questa settimana abbiamo pensato ai 10 migliori portieri della storia del Cagliari. Sono tanti i numeri uno di livello ad aver indossato la maglia del club sardo, ma solo in dieci l’hanno spuntata:
10. Sergio Bertola. Nasce a San Sperate nel lontano 1937, ma calcisticamente muove i suoi primi passi nelle giovanili del Cagliari, sino all’esordio in prima squadra che avviene nel ’55, quando ha appena 18 anni. Una vita in rossoblù, se escludiamo le parentesi di un anno al Monteponi Iglesias, al Tempio e l’esodo finale al Verona, dove conquisterà la promozione in Serie A.
9. Alessio Scarpi. Prodotto del vivaio del Cagliari, è un giocatore che fa parte della storia, essendo il primo calciatore ad aver preso voto 10 per la Gazzetta dello Sport. È una domenica di novembre del 1998, quando Grassadonia, suo compagno di squadra, resta a terra dopo un contrasto di gioco, privo di sensi. Il portiere rossoblù se ne accorge e riesce a rianimare l’amico, salvandolo da una situazione che sarebbe potuta divenire tragica. 130 presenze col Cagliari. Eroe.
8. Angelo Martino Colombo. Il portierone è scomparso a Marzo, lasciandoci “solo” il suo grande ricordo. Lui che arriva in Sardegna nel 1960, quando i rossoblù militavano in C. Colombo inizia a sognare, a sognare di arrivare in A in meno di cinque anni. Quando riapre gli occhi, il sogno è realtà. Lascia il Cagliari dopo 165 presenze con solo 127 gol subiti per approdare alla Juve, dove non ripeterà le imprese sarde.
7. Marco Storari. Siamo a Gennaio del 2008, il Cagliari si trova ultimo con soli 10 punti in classifica dopo il girone d’andata e una possibilità su mille di salvarsi. Cellino prova a inventarsi qualcosa e tessera Cossu, Jeda e questo portiere che ha il compito di invertire la pessima tendenza dei vari Fortin e Marruocco. Marco diventa un muro, e grazie ai suoi miracoli il club isolano conquista una salvezza insperata. Purtroppo i rossoblù non riescono a trattenere questo favoloso numero uno, che andrà a fare il fenomeno in giro per l’Italia, specie nel 2010, quando guiderà la Samp sino ai preliminari di Champions e negherà la vittoria dello scudetto alla Roma con una partita mostruosa contro i giallorossi il 25 aprile. Poi il ritorno in rossoblù pochi mesi fa, con la speranza che possa scalare la classifica il più velocemente possibile e a suon di parate!
6. Roberto Corti. Il gigante di Treviglio arriva a Cagliari in B nel 1976 e ci resterà per ben sei anni, dando vita a un fantastico dualismo con Copparoni, con cui si alternerà in porta almeno sino al 1978-79, anno in cui diventerà titolare inamovibile e darà una grossa mano ai sardi per tornare in Serie A.
5. Mario Ielpo. 205 partite col Cagliari. Rossoblù in UEFA. Basterebbe questo per raccontare cosa sia stato Mario Ielpo per questo club. Forse anche per raccontare cosa questo club sia stato per lui, perché dopo l’avventura in Sardegna il portiere romano non si è mai espresso a livelli alti, tra Milan e Genoa. Coi rossoneri vince sì tanto, ma sempre da secondo di Sebastiano Rossi.
4. Federico Marchetti. Tre anni intensi in maglia rossoblù tra il 2008 e il 2011, conclusi con il burrascoso litigio con Cellino. Peccato, perché un portiere di questo calibro avrebbe meritato ben altro trattamento. Arrivato dall’Albinoleffe come Mister Nessuno, Marchetti esplode, diventando uno dei più forti estremi difensori italiani e guadagnando la stima di Lippi, che si affida a lui quando la sorte decide di infortunare Buffon durante i Mondiali Sudafricani. Dopo la partenza da Cagliari, saranno tanti i rimpianti. Infatti, mentre Agazzi non convince, alla Lazio Federico incanta.
3. Renato Copparoni. Il suo unico sbaglio è di essere diventato portiere del Cagliari in contemporanea con due signori che si chiamano Albertosi e Reginato. Dovrebbe bastare solo questo. Nonostante ciò colleziona in seguito 72 presenze coi Sardi. Non basta? Allora sappiate che fu il primo italiano a ipnotizzare dagli undici metri quell’alieno di nome Diego. Ora abbiamo detto tutto.
2. Adriano Reginato. Portiere dei sardi tra il ’66 e il ’73, stabilisce il record di imbattibilità, con 712 minuti di saracinesca abbassata. Il primato sarà infranto più di vent’anni dopo solo da Sebastiano Rossi, che aveva davanti a sé Baresi e Maldini, tanto per gradire.
1. Enrico Albertosi. In un campionato a 16 squadre, mai nessuno subì così pochi gol, 11. Mai nessuno rivinse lo scudetto col Cagliari. Mai nessuno fu Albertosi. Praticamente impossibile ricordare una partita in cui subì più di due gol. Anzi no, aspettate, Italia-Germania 4-3.
Questa la nostra top 10. E la vostra?