Giulini e la dirigenza hanno compiuto, dopo la stagione d’esordio, un cambio di rotta repentino in merito alla caratteristiche anagrafiche e tecniche del portiere designato per difendere la porta rossoblù. Da Cragno e Colombi, due giovani da un futuro e un potenziale tutto da scoprire, sino ad arrivare a Marco Storari e la sua coinvolgente voglia di rimettersi in gioco in una categoria che in fin dei conti non gli appartiene.
Ceduto Colombi, Cragno - il cui futuro in Sardegna non è certo –vuole comunque dimostrare come la scorsa stagione sia stata una parentesi infelice e sfortunata, dalla quale è possibile e doveroso riprendersi immediatamente. Ad onor del vero il giovane portiere sovente ha ricevuto critiche eccessive ed ingenerose, coprendo anche le carenze dell’intera squadra.
Ora il passato è alle spalle, cosi come diversa è la filosofia di gioco e di conseguenza i compiti da svolgere da parte dell’estremo difensore, meno responsabilizzato in sede di costruzione del gioco e quindi più concentrato sui propri compiti prettamente difensivi.
L’arrivo di Storari e la dote personale di esperienza, carisma e doti tecniche, non possono che essere da sprone e motivo di crescita per il portierino classe ’94. I risultati seppur provvisori e poco probanti si sono visti già nell’amichevole contro gli iberici del Real Saragozza, dove Cragno ha dimostrato una maggiore sicurezza e una discreta personalità .
Una stagione da dodicesimo alle spalle di un totem come Storari può essere una scelta coraggiosa, ma giusta; rinunciare ad una maglia da titolare in qualche altra piazza della serie cadetta per apprendere tutti i segreti da chi ha avuto il merito di guadagnarsi la fiducia e la stima di una società chiamata Juventus e di un portiere come Gigi Buffon.
Tante sono le note liete di questo inizio di stagione, Cragno va ad inserirsi di diritto in questa categoria.

