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Il codice Husbauer

Analizziamo la controversa esperienza in maglia rossoblù del giocatore ceco

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Tra i tanti misteri, contraddizioni e aspetti ancora lontani dall’essere chiariti, la vicenda Husbauer si innalza di diritto al primo posto tra gli eventi inspiegabili dell’annata rossoblù. Cercato, voluto inseguito invano, invocato dai tifosi come la panacea di tutti i mali, come il top player che avrebbe guidato la squadra verso ben altri obiettivi, il centrocampista ceco è arrivato con sei mesi di ritardo risultando di fatto una meteora.

A poche ore dall’annuncio di un suo pronto ritorno verso la terra natia, si scatenano irriverenti i commenti dei tifosi sul giocatore e soprattutto sulla società ora rea di aver preso un giocatore inutile, ora colpevole di non averlo mai schierato per poterne dare un giudizio valido in virtù di quanto si potesse vedere in campo.

Capocannoniere del campionato ceco, protagonista in Europa, eppure capace e meritevole di totalizzare la miseria di 23 minuti in una squadra che non è riuscita nell’impresa di centrare la salvezza. Voci di corridoio parlano di difficoltà importanti nel comunicare con staff e compagni, oppure della volontà non cosi ferma della società di accollarsi un riscatto oneroso per un giocatore che vorrà riprendere il suo cammino verso il calcio che conta, ripartendo da dove aveva lasciato solo un anno fa e non dalla serie B.

Resta il rammarico di non aver sfruttato o quantomeno provato ad inserire un giocatore che nelle premesse poteva regalare ben altre soddisfazioni alla causa del Cagliari. Certamente tanti tifosi rossoblù continueranno a seguire le gesta del timido centrocampista ceco, per appurare chi alla fin dei conti avrà sbagliato nell’effettuare le dovute valutazioni.

Voto alla stagione: s.v.

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