Solo 3 partite disputate in un campionato sfortunato come quello rossoblù non sono sufficienti per valutare un portiere che nella serie cadetta si era distinto come uno dei più promettenti. Sulle doti sue e di Cragno, in tanti sono pronti a scommettere, ma la coppia di estremi difensori arrivata in estate nell’isola ha alcune evidenti lacune in termini di personalità ed esperienza.

Se a l’ex portiere del Brescia è stato concesso quasi un intero girone per poter maturare e sbaragliare la concorrenza, Colombi ha avuto ben poche occasioni per mettersi in luce. L’ex portiere del Carpi ha iniziato la stagione venendo beffato solo da una perla di Zaza in quel di Sassuolo, per poi subire due reti al Sant’Elia dall’Atalanta, inesauribile fucina di talenti, da cui lo stesso Colombi è emerso.

La scelta di Zeman di non continuare a puntare su di lui pare esser stata dovuta ad una migliore predisposizione del compagno di reparto ad un gioco con i piedi e maggiore capacità ad impostare l’azione. Sotto la gestione Zola invece la partita di Coppa Italia a Parma e l’esordio del tecnico di Oliena a Palermo hanno si visto Colombi schierato titolare, ma la situazione della squadra in netta difficoltà, rendono queste due partite poco significative per una lucida valutazione dell’estremo difensore.

L’arrivo di Brkic nel mercato di riparazione ha tolto ogni dubbio su chi dovesse essere il portiere titolare, ma diverse sono le nubi che si addensano sulla permanenza del serbo a Cagliari. Colombi potrebbe così avere un’altra chance in serie B, categoria dove ha già ben figurato e dimostrato di essere un giovane dal futuro assicurato.

Non resta che attendere le operazioni della società e le sue delicate scelte, che potrebbe così dimostrare che le valutazioni effettuate nell’estate scorsa in tema di portieri in fondo non erano così tanto azzardate.

Poche le partite disputate, non giudicabile e meritevole di un’altra possibilità.

Voto alla stagione: s.v.