Maurizio Sarri e il Cagliari: una storia destinata a cominciare? Ancora bisogna pazientare. Il tecnico cresciuto a Figline Valdarno, che oggi lascia ufficialmente l’Empoli, non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Attende una panchina prestigiosa che, però, non è detto che arrivi. Vediamo perché.
L’ex coach dell'Empoli interessa al Milan. O meglio, è un buon profilo ma rimane parecchio defilato. I rossoneri, incassato il no di Ancelotti nella giornata di ieri, attendono risposta da Mihajlovic o Emery. Per l’ex tecnico della Sampdoria (sulla cui panchina si accomoderà Zenga, con un contratto da 700.000 euro a stagione più bonus) è duello col Napoli, fortemente interessato, così come per il mister del Siviglia, al quale De Laurentis ha proposto un triennale a ben 3,5 milioni di euro. Difficile per la società di Berlusconi superare una proposta del genere. Ecco allora che Donadoni, altro profilo legato al Cagliari, potrebbe andare proprio al Milan, dove sarebbe gradito dalla piazza. E per Sarri? Ottime referenze, ma fiammella quasi spenta.
Il suo nome è stato accostato anche alla Fiorentina, ma pure qua l’ipotesi pare poco probabile. Nel caso in cui Montella decidesse di non proseguire l’avventura con i viola, il club dei Della Valle punterebbe tutto su Paulo Sousa del Basilea. Per Sarri, pertanto, si spegnerebbe anche l’ipotesi di rimanere in Toscana.
Nelle ultime ore, però, è spuntata l’ipotesi Roma. In caso di rottura insanabile con Garcia, il club giallorosso è pronto a virare verso uno tra Montella (ecco il perché dei suoi dubbi sulla permanenza nella Fiorentina) e proprio Sarri.
Il mister vuole aspettare, ma nemmeno più di tanto, e valutare con attenzione tutte le proposte, anche se ha recentemente affermato: “Rischio di arrivare secondo in tutte le piazze. Mi interessa se qualcuno mi cerca davvero, non se mi mettono nel casting”. Giulini, intanto, gli ha proposto un ricco triennale: un progetto serio per una pronta risalita in A. Sarri, dopo il no di qualche settimana fa, ci pensa: incarna lo spirito giusto del tecnico che non molla mai, desideroso di ottima organizzazione e fautore del buon calcio.
Che sciolga le riserve al più presto, dunque: per uno che ha vinto la Panchina d’Argento come miglior tecnico della cadetteria e concluso un grande campionato in massima serie, sarebbe davvero un peccato essere desiderato da tutti ma arrivare sempre secondo. La Sardegna a tinte rossoblù è pronta ad accoglierlo.

