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InvoluSau! Sì, ma Jeda e Pinilla sono alle spalle

Stagione non brillante per l’attaccante di Tonara che ad ogni modo scavalca Jeda e Pinilla per numori di gol realizzati

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Quanto tempo è passato da quel 13 aprile 2014, quando Marco Sau realizzò il suo sesto centro stagionale regalando al Cagliari la vittoria contro il Genoa e l’oramai salvezza. A quasi un anno di distanza, i rossoblù soccombono ogni maledetto weekend sotto i colpi dell’avversario di turno, e il centravanti sardo non riesce ad essere decisivo come nelle due precedenti annate. Quando riuscì a mettere a segno 12 e 6 reti, disputando 30 partite in entrambe le stagioni.

E pensare che l’inizio del campionato, per il nativo di Tonara, sembrava preludere un anno pieno di soddisfazioni e di reti, sia per lui che per il Cagliari. Primi 90’ ed esordio con gol sul campo del Sassuolo a cancellare il momentaneo vantaggio di Zaza, l’apertura delle danze nello straordinario e indimenticabile 0-4 inflitto all’Inter in quel di San Siro, poi la rete-rimonta al Sant’Elia contro la Sampdoria e la marcatura nell’altro poker rifilato all’Empoli. Poi il buio.

Sempre il Genoa nel destino di Sau. E’ il 44’ del primo tempo, l’ex di Foggia e Juve Stabia è costretto a lasciare anzitempo il terreno di gioco per una distrazione di primo grado dell’adduttore lungo della coscia sinistra che lo terrà fermo ai box per sei gare, nelle quali il Cagliari raccoglie due miseri punti sui dodici a disposizione. Torna in panchina l’11 gennaio, alla seconda dell’anno e alla prima di Gianfranco Zola al Sant’Elia contro il Cesena, senza però scendere in campo. Tre giorni dopo parte ancora dalla panca nella sfida di Coppa Italia a Parma, per poi entrare e siglare il temporaneo 1-1. Poi solo qualche spezzone di gara formando la coppia in avanti del 4-3-1-2 disegnato da Magic Box, che non esalta le caratteristiche tecnico-tattiche di Sau. E ancora problemi muscolari alla vigilia dell’impegno casalingo contro l’Inter. L’ennesimo ko di questa stagione travagliata.

Il Cagliari non vince da una vita, Pattolino si affaccia di nuovo sul rettangolo verde nella Genova blucerchiata. Non incide ma crea qualche pericolo, seppur non con grossissime giocate, con Empoli e Milan, componendo il trio offensivo nel 4-3-3 di Zdenek Zeman, proseguendo però il suo lungo digiuno. Digiuno che si interrompe il 4 aprile, venti giornate e cinque mesi dopo l’ultima volta, quando trafigge l’ex rossoblù Marchetti (grazie anche alla deviazione di Mauricio) per il pari. Esplode il Sant’Elia, il 25 isolano festeggia sotto la Curva Nord abbracciato dai compagni: il Cagliari riparte da Sau? No, è solo un fuoco di paglia. Arriveranno altre due marcature, quelle di Biglia e Parolo, a regalare i tre punti alla Lazio.

Sabato una nuova prestazione monotona, priva di spunti e insidie verso la porta di Lamanna. “Abbiamo bisogno dei suoi gol” aveva detto Zeman, e speriamo che arrivino e che, soprattutto, non siano inutili in chiave salvezza. 5 reti quest’anno, con la sola (almeno per il momento) consolazione, quella di aver scavalcato nella classifica all time degli attaccanti del Cagliari sia Jeda che Pinilla, salendo a quota 23 centri totali, a cinque di distanza da Selvaggi.

Sette sfide ancora da disputare provando a superare nella speciale classifica il campione del Mondo del 1982, cercando di mettere nel groppone una manita speciale, quella che, magari, potrebbe realizzare il miracolo salvezza per il Cagliari, per un’Isola intera, ma anche una rivincita per il piccolo grande uomo di 169 cm.

 

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