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Un'illusione chiamata Josef

Il mistero attorno al giocatore ceco continua

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Inseguito, cercato, invocato dai tifosi ed infine con notevole ritardo fatto proprio, con la speranza di aver trovato un giocatore capace di dare un contributo decisivo per la squadra rossoblù.

L’esordio in Coppa contro il Parma e i relativi 45 minuti d’impiego non potevano essere un banco di prova veritiero, invece anticiparono una realtà triste, fatta di panchina e poco altro.

Il centrocampista di Praga presentatosi con uno sguardo timido e una scarsa conoscenza dell’inglese e pressoché nulla d’italiano, è riuscito nell’intento di mettere d’accordo sia Zola che Zeman, entrambi i tecnici più e più volte hanno ribadito fermamente come Husbauer non fosse pronto per i ritmi del campionato italiano e difficilmente impiegabile se non per qualche misero minuto a partita già segnata. 

La mediana del Cagliari, se si esclude Ekdal e il giovanissimo Donsah non prevede una concorrenza spietata, perciò riuscire a strappare qualche minuto e dello spazio sufficiente per farsi conoscere e apprezzare maggiormente, non sembrava un impresa titanica. Non è chiaro se si tratti di un problema psicologico o fisico, ma dal 10 gennaio, giorno dello sbarco nell’isola, non ci si capacita di come oltre tre mesi non siano stati sufficienti per integrare pienamente il giocatore.

Una società di serie A attraverso i suoi osservatori, avrebbe dovuto possedere una conoscenza più approfondita delle caratteristiche del giocatore, che ad onor del vero portava con se un curriculum degno di nota.

Il Cagliari nella situazione di classifica, già delicata a fine 2014 aveva un’estrema necessità di giocatori subito pronti, cosa che lo stesso centrocampista ceco, Cop e Gonzalez non si sono rivelati. Inutilizzato e sinora inutile alla corsa salvezza, viene da chiedersi per quale motivo sia arrivato a Cagliari e se in sede di mercato estivo verrà esercitato il diritto di riscatto.

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