Qui in Sardegna ci piace così. Ci piace mangiare il nostro maialetto arrosto, cantare le canzoni in limba, ci piace guardare i nostri nuraghe e nuotare solo nel nostro mare. Ci piace fare a modo nostro, insomma. Dunque, ci piace anche veder segnare Marco Sau. Perché Marco è quel ragazzo che, da qualche anno, sta tenendo alta la bandiera della regione in tutta Italia, la punta di diamante in un ipotetico undici tutto isolano.
E tutti restano un po' allegri dopo averlo visto all'opera nel rettangolo verde, anche la vecchietta che magari è rimasta a quando nel massimo campionato c'era l'imbattibile Pro Vercelli o a quando il Cagliari era di Gigi Riva, ma tra una puntata dell'Eredità ed una di Affari Tuoi ha trovato anche il tempo di apprendere che c'è un sardo in Serie A che segna tanti gol.
I più maligni diranno che la vecchietta è comunque rimasta indietro nel tempo, perché l'era in cui Pattolino la buttava dentro con costanza è piuttosto lontana. E magari nel merito si potrebbe anche aver ragione ma la colpa, probabilmente, non è del bomber di Tonara, o almeno non solo.
La colpa (principale) è di quei dannatissimi infortuni che stanno rendendo la stagione di Sau un vero calvario. Ne risentisse solo la sua il problema sarebbe grave, ma non quanto lo è ad oggi: i continui k.o. di Marco sono nel banco degli imputati tra i principali responsabili della crisi rossoblù, iniziata non a caso in coincidenza con il primo stop per problemi fisici della punta.
Anche recentemente l'attaccante è stato ai box per guai muscolari, ma ora Sau sta tornando e ci sono buone possibilità di vederlo in campo contro la Sampdoria, magari entrando a partita in corso.
Sarebbe bello poter raccontare una salvezza arrivata dai gol di un sardo doc.
Al popolo dell'isola piacerebbe così.
