Il Cagliari “vanta” tante situazioni da risolvere, chepassano da un attacco da rivitalizzare ad una difesa incapace di lasciar dormire sonni tranquilli all’ottimo Brkic. La squadra rossoblù dall’avvento dell’allenatore di Oliena è stata incapace di lasciar la propria rete inviolata, impresa riuscita nella gestione Zeman due volte: nella vittoria ad Empoli e contro il fanalino di coda Parma.
Augurarsi una partita difensivamente tranquilla contro l'Inter di Mancini in netta ripresa è pura utopia: Palacio sta ritrovando con continuità la via della rete, per Icardi parlano i numeri, mentre i nuovi acquisti iniziano a dare il loro contributo. Eppure il viaggio verso la meta chiamata salvezza passa da una difesa che ha necessariamente urgenza di correttivi, l’Avelar visto nelle ultime uscite è troppo brutto per essere vero, Diakitè scalpita per trovare dello spazio ed infine si ipotizza un cambio di modulo che preveda la difesa a tre.
Tante incertezze che in un momento delicato, crocevia della stagione, vanno diradate contro un avversario tra i più difficili da affrontare.
Zola continua a schierare una squadra compatta che concede occasioni agli avversari, essenzialmente a causa di disattenzioni dei singoli, che per una vera e propria collocazione tattica discutibile. Il tempo di fare il salto di qualità è arrivato, invertire un trend che riporta alla mente quello di fine 2014 è una priorità immediata, per non rischiare di giocarsi tutto in scontri senza appello.
Un’attenzione maniacale alla fase difensiva, grazie anche all’apporto di un centrocampo muscolare, può garantire minore pericolosità ad una squadra come quella nerazzurra, che se attaccata, palesa tutti i suoi limiti.

