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Dopo 23 giornate già parliamo di B? Confrontiamo questa stagione col 2007/2008 e riflettiamo

Il confronto tra il campionato in corso di svolgimento e il 2007/2008: non si può ancora parlare con forza di retrocessione

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La salvezza dei rossoblù è diventata una chimera? Chi lo dice guardi con attenzione le statistiche relative alla stagione 2007/2008 e riprenda a sperare.

In quel campionato un Cagliari “rivoluzionato” nel calciomercato estivo con ben 11 nuovi acquisti, e che avrebbe visto tre allenatori transitati in terra sarda, concluse il girone d’andata a soli 10 punti in classifica, mestamente ultimo e dato oramai per spacciato. Tre innesti decisivi nel mercato di riparazione (Storari, Cossu e Jeda) oltre ad altri meno influenti, uniti alla vittoria nei minuti di recupero sul Napoli, alla prima di ritorno, riaccesero la speranza di una risalita verso la salvezza.

Dopo la ventitreesima giornata i rossoblù, sconfitti 2-1 in quel di Palermo, si trovavano ultimi a quota 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e 14 sconfitte; avevano siglato appena 18 reti, subendone 41.

In questa stagione invece il Cagliari, che la scorsa estate ha acquistato 13 nuovi giocatori, che ha esonerato Zeman chiamando Zola, e che nel mercato di riparazione ha tesserato 6 nuovi calciatori, dopo 23 partite è terzultimo a 20 punti, con 30 gol segnati e 42 subiti, a -3 dall’Atalanta quartultima e -4 dal terzetto composto da Verona, Chievo ed Empoli. Il Parma, reduce dal pareggio sul terreno della Roma, rimane ultimo a 10 punti, mentre il Cesena, che ha bloccato in casa la capolista Juventus, si trova penultimo a -4 lunghezze dalla compagine sarda.

Ma nel 2007/2008, com’era a questo punto della stagione la situazione delle “rivali” cagliaritane? Analizziamola.

Il Livorno, che a fine campionato sarebbe stato relegato mestamente all’ultimo posto a 30 punti, a quel punto della stagione ne aveva ben 22. Il Parma (retrocesso a quota 34) aveva 21 punti, l’Empoli (retrocesso a 36) 22.

Il Catania, salvo a fine campionato a 40 punti, ne aveva 23; la Reggina, anch’essa salva a fine stagione a quota 40, si trovava dopo 23 giornate al penultimo posto con 3 punti in più del Cagliari (18). Il Torino, anch’esso salvo a 40, aveva 25 punti, mentre il Siena, classificatosi a quota 44 (due lunghezze in più rispetto ai rossoblù) aveva 21 punti.

Il Cagliari si sarebbe salvato con 42 punti, al 14° posto, grazie a un grande exploit specie nella seconda parte del girone di ritorno.

Che tutti coloro che in questi giorni stanno parlando di Serie B, di missione salvezza (quasi) impossibile, rivedano con attenzione queste statistiche e non perdano la speranza. Perché nulla è ancora compromesso: con due vittorie, che porterebbero i rossoblù a quota 26, si può riprendere con facilità il gruppetto delle dirette concorrenti per la salvezza.

La speranza dev’essere l’ultima a morire. E pazienza se si tratta di una frase retorica, chi non crede alla permanenza in massima serie con 15 partite a disposizione è un folle.

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