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La sottile linea Verde non passa per Cagliari: esotico piace di più

I giovani prodotti del vivaio rossoblù faticano a trovare spazio in prima squadra

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La prova del giovane classe ’96 Daniele Verde al cospetto del Cagliari, ha mostrato come la rimaneggiata Roma attraverso la guida del tecnico Garcia, abbia il coraggio di schierare da titolare un prodotto del vivaio appena maggiorenne. Portato sulle rive del Tevere dal lungimirante Bruno Conti, Verde non ha sfigurato al fianco di capitan Totti, uno che aveva già messo a segno le prime reti in A, quando invece il nativo di Napoli non era neppure nei pensieri dei genitori.

In casa Cagliari invece, il tanto osannato settore giovanile magistralmente diretto da Gianfranco Matteoli, sforna prospetti senza dubbio interessanti che, al momento del grande salto si perdono o non vengono impiegati neanche in casi di estrema necessità. Dimenticato dal Cagliari e in sostanza dal Leeds dove ha disputato solo 90 minuti, Dario del Fabro prima di migrare oltremanica aveva messo in mostra delle doti che non hanno nulla da invidiare ad alcuni difensori che sono sbarcati questa stagione in rossoblù. Il mistero attorno a Nicola Murru prosegue e di fronte alle prove di Avelar sotto la gestione Zola, un recupero immediato del terzino sardo è quanto meno auspicabile.

Certo il Murru visto da inizio stagione giustifica il suo mancato utilizzo sia da parte di Zeman che di Zola, ma non appare francamente credibile che una società rinnovi il contratto per cinque anni ad un giocatore buono solo per scaldare la panchina.

A centrocampo nella partita di Coppa Italia contro il Parma si è potuto ammirare il diciottenne Barella, capace di sfoderare una prestazione tutta grinta e personalità, quasi fosse un centrocampista esperto e navigato, ma in campionato di lui neanche l’ombra. Obiettivamente tanti giocatori arrivano in rossoblù senza aver dimostrato in passato nulla di rilevante, ma avendo nomi esotici sbarcano in Sardegna incontrando i favori di alcuna parte della stampa e del tifo. Invece come spesso accede è difficile essere profeti in patria.

È ora di invertire la tendenza, perché è vero che basta un attimo per bruciare un giovane, ma è altrettanto vero che non sempre il mercato offre ciò che serve, dimenticando quanto di buono e prezioso si ha in casa.

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