Sulla carta e come definizione, il modulo del Cagliari non è mutato con il nuovo allenatore, come d’altronde Zola ebbe modo di sottolineare in sede di presentazione. Solo i più distratti però non si sono accorti del cambio radicale attuato nella filosofia, ma anche e soprattutto della posizione in campo e relativi interpreti del centrocampo rossoblù. Le ali zemaniane hanno lasciato spazio a due trequartisti, capaci di trasformarsi in perfetti incursori letali in zona goal. Ekdal e Joao Pedro hanno immediatamente dimostrato come questa nuova collocazione tattica esalti le loro caratteristiche, restituendo al numero 10 carioca una nuova e insperata linfa vitale.
L’innesto di Donsah in pianta stabile nell’undici di partenza, ha garantito quantità e una discreta dose di qualità, capace di dare maggiore sicurezza ad una difesa tra le più battute della serie A.
L’eterno ballottaggio tra il nuovo che avanza, incarnato da Lorenzo Crisetig e il capitano di mille battaglie Conti, momentaneamente è stato risolto in favore del prodotto del vivaio nerazzurro, ma non si prefigurerebbe come una sorpresa rivedere Conti al centro della mediana, rinvigorito dalla cura Zola. D’altronde l’arrivo di “magic box” ha rivitalizzato un giocatore come Daniele Dessena, non ancora tornato ai suoi standard, ma comunque in netta ripresa rispetto ad un inizio di stagione fortemente negativo.
Il centrocampo rossoblù inoltre può contare su un’abbondanza e una varietà di preferenze, se si va a menzionare l’apporto tutto da scoprire che possono dare Barella e Husbauer. Il giovane centrocampista sardo nella partita contro il Parma ha lasciato intravedere delle doti, che se coltivate possono portarlo nel giro di poco tempo ad attestarsi come uno dei giovani più interessanti del panorama nazionale. Per Zola, di fatto, si prospetta l’imbarazzo della scelta nel reparto che maggiormente può condizionare il resto della squadra. Infatti garantendo un maggiore dialogo e armonia tra i reparti, la rivoluzione silenziosa di Zola sta dando una nuova luce sia alla difesa che al reparto avanzato.
Se le ataviche amnesie difensive sono ancora presenti, la squadra compatta ammirata nelle ultime partite consente di praticare un gioco offensivo senza lasciare in balia degli attacchi avversari la retroguardia rossoblù. In meno di un mese, il tecnico di Oliena è riuscito a dare un’impronta capace di invertire la rotta e restituire fiducia ad un gruppo di giocatori, che non perde occasione per sottolineare quanto il cambio in panchina sia stato benefico.
Zola ha conquistato presidente, spogliatoio e punti pesanti in classifica, non rimane che riappropriarsi definitivamente di quel pubblico, che in fondo è sempre stato suo.