All'improvviso anche Joao Pedro ha iniziato a giocare come il Dio del calcio comanda, pure lui ha scoperto di riuscire a strappare applausi anche se l'avversario non è la Macomerese o il Selargius.
Eppure le cose sarebbero potute andare ben diversamente. Immaginate se Leali avesse respinto quel rigore lateralmente, se Capelli fosse arrivato sul pallone un decimo di secondo prima e avesse anticipato il brasiliano.
Saremmo qui a parlare di una delusione totale, di un giocatore inadeguato, di un giocatore in grado nemmeno di calciare un tiro dagli undici metri. Invece tutto è andato come sarebbe dovuto andare, Joao Pedro ha buttato quella palla dentro dopo la parata del portiere del Cesena e da quel momento è cambiato tutto: ha preso fiducia, si è ricordato di quale sia la sua terra natia ed ha cominciato a giocare, prendendosi anche il lusso di un assist al bacio a Donsah.
Ma basterebbe anche ricordare Farias, che con il morale alto in seguito ad alcune posizioni positive realizzò quella magnifica doppietta al San Paolo che valse il pareggio col Napoli.
Potremmo pensare anche ad Ekdal che quest'anno, a furia di buone partite ha acquisito la consapevolezza di essere davvero un giocatore importante, prendendosi il Cagliari sulle proprie spalle e diventato il leader di questa squadra.
Oppure è palese che basta dare fiducia a Crisetig, affidandogli le chiavi del centrocampo, per esser ripagati con regie di lusso.
Insomma, i valori in questa squadra ci sono, basta credere in questi ragazzi e si verrà ricompensati, magari a partire già da stasera al Tardini contro il Parma in Coppa Italia.