Il calciomercato del Cagliari è chiuso: parola di Tommaso Giulini. Idee chiare quelle del presidente rossoblù che considera il recupero di Sau e Ibarbo i migliori acquisti di questo mercato di riparazione. Osvaldo è sfumato, un sogno cullato fino a quando è stato possibile e (utile?) anche per alimentare sogni e speranze ormai (impossibili?) tra i tifosi alla vigilia di una gara - quella contro il Cesena - dove occorreva arrivare con il morale alto e rinnovata fiducia da parte dei supporters nei confronti della dirigenza rossoblù, che intanto e in poche ore metteva a segno colpi importanti: Husbauer, Cop e Brkic. Oltre a Gonzalez.
Mancosu game over e nuovamente “scartato” dalla sua squadra del cuore. “Ha ormai trent’anni e sarebbe stato meglio prenderlo a parametro zero”, taglia corto il numero uno di Viale La Playa. “Abbiamo investito cifre importanti per portare in Sardegna Husbauer e Cop, la nostra rosa è competitiva”. Parole che suonano come una sentenza. O così dovrebbe essere, senza dimenticare che comunque, in materia di calciomercato, è pur sempre meglio restare prudenti e non scrivere la parola fine.
Ci saranno operazioni in uscita, questo sì: Cragno, Colombi, Rangel, Giorico, Capello e Benedetti verranno ulteriormente valutati, ma è chiaro che almeno due di loro andranno in prestito a farsi le ossa.
E allora, a questo punto, una domanda al presidente Giulini è legittimo avanzarla: chi segnerà i gol salvezza? Parliamoci chiaro: il valore di Sau non è in discussione. Il Cagliari, prima del suo infortunio, tutto sommato galleggiava, ma decidere di affidare e poggiare sulle spalle del furetto di Tonara il peso della responsabilità della quasi totalità dei gol che serviranno al Cagliari per salvarsi, appare quanto meno una mossa pericolosa, un azzardo che la compagine rossoblù rischia di pagare a caro prezzo. Si potrebbe obbiettare con il più classico “c’è pure Ibarbo”.
Certamente il colombiano rappresenta una risorsa importante, tuttavia non è un goleador (speriamo lo diventi) e la sua media realizzativa è molto simile a quella di un modesto centrocampista. Cop è stato profeta in patria, i suoi video spopolano tra i tifosi e fanno sognare, siamo certamente davanti ad un buon giocatore, ma francamente e di sicuro più utile dall’inizio della stagione che non in corsa, quando le certezze solitamente parlano italiano.
Al patron rossoblù piacciono le scommesse, come quella lanciata qualche mese fa ai microfoni di Tiscali: “Arriveremo al nono posto”. In bocca al lupo presidente, da oggi, come dice lei, comincia il campionato del Cagliari. Solo un appunto: con 18 turni di ritardo la strada verso la colonna di sinistra è cosa complicata. Pensiamo a salvarci, tutti insieme, senza polemiche, certo, ma senza far cullare ai tifosi sogni impossibili. Potrebbero offendersi, anzi già lo sono, e anche parecchio.

