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Pisano e Balzano, un equilibrio destinato a mutare?

Con l’arrivo di Zola le gerarchia potrebbe essere invertita

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I 497 minuti concessi a Pisano contro i 1137 disputati da Balzano, indicano inequivocabilmente come il terzino ex Pescara fosse uno dei giocatori preferiti e maggiormente impiegati da Zeman.

Se ad inizio campionato si prospettava una lotta “day by day”, con il passare delle settimane, appariva sempre più chiaro, nonostante un impegno indiscutibile, il difficile rapporto del difensore selargino con il volere del tecnico boemo. Balzano garantiva un maggiore apporto in entrambe le fasi, mentre Pisano, palesando evidenti limiti tecnici, ha sempre offerto un maggiore contributo in fase difensiva rispetto a quanto chiesto dalla metà campo in su. Inoltre la duttilità e la propensione a giocare in entrambe le fasce ha fatto si che il terzino di origini pugliesi fosse impiegato nel caso di assenza di Avelar, anche sulla corsia mancina, sopravanzando nelle gerarchie quel Nicola Murru finito ai margini delle rotazioni.

Con l’arrivo di Zola è quasi scontato che tali discorsi vanno ad azzerarsi, anche in virtù del fatto che il neo tecnico pare intenzionato, come più volte affermato in sede di presentazione, a puntare sulla vecchia guardia: Dessena, Conti, Cossu e dunque anche Pisano. Un Pisano, a torto o ragione, criticato eccessivamente da una piazza mai troppo morbida con i giocatori sardi.

All’undicesima stagione tra le fila della prima squadra rossoblù, Pisano si appresta a giocare le sue carte, in vista di un proseguo di campionato che si annuncia complicato e ricco di insidie.

Aver vissuto da protagonista tante battaglie simili, può e deve essere una ragione in più per dare l’esempio ai tanti giovani che compongono la rosa agli ordini di Zola. Ben conscio però, che alle spalle c’è un compagno, che certamente nonostante l’addio di Zeman, non ha nessuna voglia di stare in panca a guardare.

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