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Cagliari, niente paura: c’è il popolo rossoblù

Nei momenti difficili a fare la differenza è l’amore per la squadra

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Gigi Riva è un eroe. Enzo Francescoli è un eroe. Gianfranco Zola è un eroe. Lo sono perché, con le loro gesta all’interno di quel rettangolo verde, resero tutti i tifosi fieri di essere tifosi del Cagliari.

Ma la gloria non è solo per i giocatori. Non è un eroe colui che era allo stadio tanto in Coppa Uefa quanto in Serie C? Non lo è quella persona che era in curva con il sole, con la pioggia, con la grandine?

Oggi l’eroe è tra di noi. Perché nessuno può negare che al momento il Cagliari sia in difficoltà. Lo vediamo tutti, i risultati scarseggiano e i sardi fanno fatica a trovare la via d’uscita dal tunnel. Ma se c’è un modo in cui i rossoblù possono risollevarsi, quello è l’aiuto dei tifosi. Mai come oggi il Cagliari necessita del supporto del dodicesimo uomo, quello che non scende in campo ma che lì, dagli spalti, vive la partita almeno quanto i giocatori.

Perché c’è chi dice che il calcio sia soprattutto testa e allora, per trovare la determinazione e le giuste motivazioni, un coro a sostegno della squadra può fare la differenza, anche quando si perde, anche quando tutto sembra andare male. Si parla di come la squadra dovrebbe giocare, di cosa vada bene e cosa no. Ma la differenza la si può fare da fuori dal rettangolo di gioco.

Oggi l’eroe, può essere il tifoso che dirà “forza Cagliari” sempre e comunque.

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