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Cagliari: la quiete prima della tempesta?

In vista della sosta diversi cambiamenti potrebbero essere attuati in casa rossoblù

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La prossima partita contro la capolista zebrata rischia indubbiamente di diventare il classico specchio per le allodole. Perché una sconfitta infatti, pur essendo un risultato insperato, ma data la forza delle due compagini, risulta un esito altamente probabile, inasprirebbe ancora una volta la mancanza di risultati; mentre una conclusione positiva rischierebbe di coprire temporaneamente i problemi palesati finora. Escludendo da ogni discorso in ottica futura la guida tecnica e le pedine societarie, di fatto ancora tanti sono i dubbi che riguardano la rosa attuale.

Continuando a restare impelagati nella zona retrocessione appare auspicabile l’acquisto di un portiere d’esperienza, salvo restando che Cragno non è sicuramente l’unico responsabile di una difesa tra le peggiori del campionato. Se Murru come sembra e sinceramente appare d’obbligo venga mandato a giocare per accumulare esperienza, l’acquisizione di un terzino adatto al gioco di Zeman che possa sostituire Balzano o Murru all’occorrenza è un’ipotesi non così lontana.

Il centrocampo, al di là della certezza Ekdal, ha svariati interrogativi che sembrano confluire tutti nella figura di Conti. L’impiego o meno del capitano ha effetti diversi sul giovane Crisetig, fermo restando che la mediana con l’arrivo del nuovo anno potrebbe finalmente contare sull’innesto del ceco Husbauer.

In avanti, infine, la cura Zeman non fa miracoli dal punto di vista realizzativo: in forte dubbio resta la permanenza di Longo, mentre in entrata pare esserci un’ala mancina e un sostituto per Sau.

Tali interrogativi o presunti mutamenti sembrano più fantasie fuoriuscite dalla penna di chi scrive o dai pensieri dei tifosi, tant’è che Zeman ha più e più volte dichiarato tutta la sua soddisfazione verso i giocatori a disposizione e di come a Gennaio sia difficile trovare interpreti adatti alle proprie esigenze. Probabilmente la verità come al solito sta nel mezzo, mentre un Giulini, forte (come affermato nel dopo Chievo) di una società solida, rassicura tutti sul fatto che non lesinerà energie e risorse, nel caso in cui fosse necessario intervenire per correggere in corsa una squadra ancora lontana dal trovare il bandolo della matassa.

Non resta che aspettare l’arrivo del nuovo anno, ben consci che la prossima partita, oltre che influire sulla classifica, difficilmente cambierà il corso degli eventi.

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