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Coppa Italia, stadi deserti: ma al Sant'Elia è pienone!

5000 paganti ieri per Cagliari-Modena

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Questa volta è stato un disastro. Giochi alle 16 di un giorno feriale? Ecco i 3.903 paganti dispersi nell'immensità dell'Olimpico per Lazio-Varese o i 914 (!) di Atalanta-Avellino. Esito logico, considerato che la gente a quell'ora lavora e che i tifosi biaconcelesti non hanno un grande interesse ad accorrere allo stadio per una partita contro il Varese. A campi invertiti sarebbe stato diverso. Si fosse giocato di sera, poi, all'Ossola il pienone sarebbe stato garantito e lo stesso ad Avellino, ma a dettare legge è la tv che pretende lo spezzatino di Coppa Italia anche a costo di mandare in onda uno spettacolo visivamente deprimente.

E poi, quando negli anni scorsi i primi turni si giocavano in gara secca in casa della squadra più debole, spesso i grandi club hanno pagato lo scotto di precoci eliminazioni. Da qui una certa allergia alla formula inglese. La Coppa Italia interessa dalle semifinali in poi e lì le big vogliono arrivare: incassi, ascolti tv record e visibilità. La finale del 3 maggio scorso tra Napoli e Fiorentina fece registrare 6,5 milioni di telespettatori.

In questo quarto turno il record di presenze è andato a Cagliari-Modena: 5.000 paganti. Forse non è un caso che sia stata anche la gara più divertente. Con Zeman non ci si annoia mai. Poi Verona-Perugia (3.957), Lazio-Varese (3.903), Sampdoria-Brescia (3.255), Udinese-Genoa (2.400), Sassuolo-Pescara (1.887), Empoli-Genoa (1.470) e il già citato Atalanta-Varese (914). Con gli incassi i club hanno a mala pena coperto le spese di accensione degli impianti, trasferta e steward. A gennaio entrano in scena le grandi e le cose dovrebbero cambiare.

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