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Quella maledetta fascia destra

Per un tempo il Cagliari è stato incapace di sfruttare entrambe le corsie esterne

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Il Cagliari perde quasi sempre in casa, ma il gioco pur non essendo l’espressione massima della filosofia zemaniana, c’è e consente di produrre svariate occasioni nel corso della partita. Contro la Viola infatti, molteplici conclusioni sono state neutralizzate da Neto oppure gettate alle ortiche dagli avanti rossoblù. Nella prima frazione però un aspetto è balzato all’occhio più d’ogni altro, ovvero l’incapacità di sfruttare la corsia di destra.

Non sappiamo se ciò sia avvenuto per volere del tecnico, ma sopratutto Pisano e Crisetig sono stati coinvolti solo marginalmente nella costruzione della manovra, menomando di fatto una squadra che ha bisogno dell’intero collettivo per massimizzare il proprio valore.

Soprattutto il giovane centrocampista è apparso estraneo agli schemi, dedito esclusivamente alla fase difensiva, risultando falloso e impreciso. Dal lato opposto Farias, Ekdal e Balzano si dannavano per scardinare la difesa toscana, ma la formazione guidata da Montella rapidamente ha attuato le contromisure necessarie per bloccare l’unica fonte di gioco, se si va ad escludere qualche inserimento di un Ibarbo a corrente alternata.

Con l’inizio del secondo tempo, la musica è momentaneamente cambiata, quando Pisano in versione ala destra si è presentato nel giro di 30 secondi davanti a Neto, propiziando due nitide chance. Un Farias incapace di ripetere le gesta di Napoli ha sprecato entrambe le occasioni, negando di fatto la possibilità di dare una svolta alla partita. Persino il palo di Longo, a partita oramai ampiamente già decisa è scaturito da un incursione sulla fascia destra di Ibarbo, dimostrando come se ben sfruttati, entrambi i lati del campo possono e devono essere saputi utilizzare.

In vista della delicatissima sfida con il Chievo, sicuramente Zeman attuerà qualche cambio nell’undici titolare, ma urgono immediati interventi che diano maggiore imprevedibilità alla manovra, ma soprattutto un diverso coinvolgimento di tutti i reparti e gli interpreti.

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