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Joao Pedro: un pesante numero 10 sulle spalle per un “oggetto” ancora misterioso

Andiamo a scoprire meglio il centrocampista brasiliano che fino ad oggi ha deluso

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Joao Pedro si era presentato ai tifosi del Cagliari con una tripletta, roba che manco Cristiano Ronaldo. Aveva sfoggiato (e continua a farlo) con assoluta disinvoltura la maglia numero 10, come se non fosse blasfemia che la maglia che fu di Zola e Matteoli fosse la sua. Eppure questo ventiduenne centrocampista brasiliano non era una conoscenza del tutto nuova per il calcio italiano.

Il verdeoro arrivò nel Belpaese nel 2010, quando era appena maggiorenne, al Palermo. All’epoca lui era trequartista, e trovare spazio in rosanero non era semplice, dato che i siciliani in quel ruolo annoveravano un certo Javier Pastore, “El Flaco”. Fatto sta che Joao Pedro giocò tre spezzoni in tutto, poi fu dirottato nella Primavera, dove in effetti dimostrò di avere qualità, ad esempio con la tripletta ai pari età del Catania. Abbastanza per vincere un derby giovanile, ma non per ottenere la conferma al Palermo, che lo spedì al Vitoria Guimaraes. Il ragazzo vagò tra Portogallo e Brasile, sino a quando l’Italia, il paese che lo aveva sedotto ed abbandonato, suonò nuovamente al suo citofono.

Certi treni passano una sola volta, ma se hai la fortuna di beccarlo una seconda non puoi non sfruttarla. E allora siamo ai giorni nostri, con il sudamericano che non riesce a convincere uno solo dei tifosi del Cagliari ma che gode della fiducia di Zeman, che non ha esitato a buttarlo da subito nella mischia nonostante non abbia nemmeno partecipato al ritiro, nonostante sia arrivato nell’ultimo giorno di calciomercato. Peccato, perché il ragazzo si era presentato con quella tripletta. Non avevamo detto, però, che era un amichevole contro la Macomerese.

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