Sono circa 2000 metri quadri, tutti ricoperti di prato verde. Sono lì, nella zona che fu di Roberto Carlos e Maldini. Sono la fascia sinistra. A Cagliari, nascosto nelle vie della città, ci deve essere un atto che afferma che, al Sant’Elia, quel territorio ha un padrone incontrastato. Il suo nome è Danilo Avelar, il brasiliano tutto mancino e corsa, tutto selfie e sorrisi. Il laterale verdeoro è alla terza stagione in Sardegna ma mai come quest’anno il suo posto da titolare è così saldo. Negli anni passati Avelar aveva sofferto molto soprattutto la concorrenza di Nicola Murru, che quest’anno non è stato mai utilizzato da Zeman perché, a detta del tecnico boemo, acerbo tatticamente. Per sette partite la corsia mancina è stata solo del sudamericano, lui che sembra essersi adattato molto bene al calcio di Zeman. Nel mondo di ZZ le sue “famose” lacune in fase difensiva possono passare in secondo piano, mentre la sua grande capacità di spinta sulla fascia è messa in risalto. Danilo, oltre ad essere una pedina irremovibile nello scacchiere del mister di Praga, è anche un idolo della tifoseria cagliaritana. Ha saputo conquistare i supporters rossoblù con la sua allegria, col suo essere un po’ folle e sempre allegro, sin dalla festa del 4 Agosto, in cui si presentò sul palco saltando, entusiasta più che mai, e in cui non mancò di scattare un selfie col pubblico. I tempi in cui scaldava la panchina sono solo un ricordo, oggi il brasiliano è il giocatore più insostituibile di tutto l’undici sardo. E allora tutti in piedi, signori e signore, ecco Danilo Avelar, il padrone della fascia sinistra.