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Il progetto del nuovo Sant’Elia prende vita: ne siamo sicuri?

Ventimila posti, settori laterali coperti e a sette metri dal campo. Ma prima c’è da risolvere la pendenza con la Clarin

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È sempre più vivo il progetto per un nuovo Sant’Elia, ammesso e non concesso che si risolva in tempi più o meno brevi il contenzioso tra la società di Cellino e la Clarin – che vedrà una prima, importantissima data spartiacque il 9 gennaio, quando quest’ultima presenterà il ricorso al giudice – e che conseguentemente si possa buttare giù la vecchia struttura per far spazio a quella nuova.

Il progetto sarà sulla falsariga di quanto già era trapelato qualche settimana fa, e il prodotto finito somiglierà parecchio a quella che per troppo poco tempo è stata la casa del Cagliari, Is Arenas: le tribune, coperte e comprendenti circa 5000 posti, saranno le stesse della struttura attuale; la novità sarà costituita dai Distinti nel lato opposto, che verranno però coperti anch’essi e chiusi anche dietro, in modo che l’effetto “catino caldo” sia ancor più accentuato.

Ai loro lati i cosiddetti “formaggini”, quelle porzioni di stadio che uniscono tribune e curve, ovviamente previste dal nuovo progetto. Curve che non verranno coperte come invece accadrà per i Distinti, ma che saranno in acciaio e non composte dai tubi Dalmine come quelle attuali. Insomma, il progetto potrebbe portare alla tanto agognata (semi) nuova casa per il Cagliari: una nuova, piccola “tana del lupo”, in cui gli avversari finalmente potranno sentire tutto il calore di cui i ventimila del pubblico di casa, ad appena sette metri di distanza dal campo di gioco, saranno capaci di produrre.

Certo, è ancora tutto da definire, ma la torcida rossoblù inizia già a sognare (seppur con moderazione). Una considerazione, però, va fatta: visto che il progetto prevede uno stadio quasi completamente nuovo, non si potrebbero coprire tutti i settori seguendo il disegno di tutti gli stadi più moderni (vedi quelli inglesi o quelli tedeschi)?

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