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Polmoni, tecnica e audacia: Daniele Dessena vuole ancora essere “uno di quei tre” a centrocampo

Possibile ritorno da titolare per il centrocampista emiliano

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18 ottobre 2010, stadio Massimino, Catania: al 36’ del primo tempo Marzorati dalla destra mette in mezzo un pallone sul quale Daniele Dessena si avventa, più convinto che mai di non poter fallire, e dopo essersi coordinato in maniera divina impatta la sfera con una straordinaria rovesciata, che non lascia scampo ad un impotente Campagnolo, e che sarà destinata a rimanere per lungo tempo nelle memorie dei tifosi del Cagliari.
Sono trascorsi oramai quattro anni da quel gol bellissimo, e il centrocampista di Parma si trova ancora in Sardegna. In estate era stato cercato fortemente dal Chievo, e anche lui, per la verità, avrebbe gradito la destinazione per potersi avvicinare alla moglie e al figlio Tommaso. Ma la società del neo presidente Giulini l’ha dichiarato incedibile.
Ad appena 17 anni aveva fatto l’esordio in Serie A, con la maglia del Parma, e dall’Emilia si era poi trasferito a Genova, sponda doriana, squadra nella quale avrebbe giocato in due parentesi. Era anche  una colonna portante dell’Under-21.
Ma è con la maglia rossoblù che Dessena è divenuto un giocatore completo, abile in fase di impostazione e negli inserimenti, ma prezioso anche in copertura. È stato perfino reinventato terzino destro, per sopperire alle assenze di Pisano e Perico, gli scorsi anni, legittimando il nuovo ruolo col passare delle giornate.
Il suo nome ha echeggiato in tutta Italia, e non solo, lo scorso febbraio, in occasione della burrascosa vicenda del post Inter-Cagliari, quando venne insultato da un gruppo di supporters cagliaritani per aver indossato i laccetti colorati contro l’omofobia. Il giocatore, però, seppe rispondere per le rime, intervenendo in prima persona e rafforzando ancor più la propria immagine.
Dopo quaranta giorni di stop, che l’hanno tenuto fuori per buona parte del precampionato, il centrocampista si è aggregato nuovamente alla squadra, venendo impiegato nella sfortunata gara contro la Roma all’Olimpico. Panchina, invece, per lui contro il Torino. Nelle gerarchie, infatti, Zeman pare avergli preferito il misterioso Joao Pedro e il giovane Crisetig.
Ma siamo sicuri che Dessena possa ancora dire la sua e sovvertire le convinzioni del mister. Con lui, Conti (domani out per infortunio) ed Ekdal si formerebbe nuovamente il trio che l’anno scorso, dopo la partenza di Nainggolan, ha svolto l’arduo compito di fare da anello di congiunzione tra difesa e attacco.
Che domani, dunque, il tecnico boemo possa schierarlo titolare, scegliendo l’usato garantito, quello che non tradisce mai e che potrebbe consentire di conquistare punti preziosi. Una buona partita, sia in fase difensiva che offensiva, passa da un ottimo centrocampo, e Daniele Dessena, con i polmoni, la tecnica e l’audacia, merita di essere “uno di quei tre”. Ne siamo certi.

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