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Cagliari, cosa ti può dare Alessandro Agostini

Dalla Primavera alla prima squadra per salvare un'intera città

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Il Cagliari cambia ancora panchina e dopo Semplici e Mazzarri è il turno di Alessandro Agostini. Il campionato sin qui deludente dei rossoblu ha visto due esoneri più la chiamata di un esordiente, perché Agostini al momento ha allenato soltanto la Primavera. 

Era già successo che la squadra venisse affidata a un tecnico del Settore giovanile, quando nel 2015 Festa prese il posto di Zeman per salvare i sardi da una situazione disastrosa in classifica, ma senza successo. 

Adesso la storia si ripete, con il Cagliari che però ha più chance di quello di 7 anni fa. Per Agostini ci sarà subito un battesimo di fuoco, dal momento che esordirà a Salerno contro una Salernitana che continua a fare punti, e che è a -2 dai rossoblu, in attesa però di recuperare giovedì la gara contro il Venezia. 

C'è dunque il rischio di arrivare all'Arechi da terzultimi. Inutile nascondere che sarà la partita più importante di queste ultime tre, perché poi arriva l'Inter in lotta scudetto e poi si va a Venezia per una sfida che potrebbe valere tutto come anche nulla. Agostini in questi pochi giorni avrà il compito di compattare la squadra, e ci sarà bisogno di un grande lavoro mentale per recuperare gli stimoli giusti. 

Il suo trascorso in rossoblu, il suo essere stato una bandiera per questo club, non potrà che essere un fattore positivo. Una figura così attaccata ai colori del Cagliari ci vuole nell'ambiente, ma è anche vero che la storia non basta. Ci vuole anche una capacità di entrare nelle teste dei giocatori, come aveva fatto Semplici un anno fa, e non sarà per niente facile. 

Il problema non è fare una rivoluzione tattica, perché non c'è neanche il tempo, ma far tornare il Cagliari la squadra vista qualche mese fa, quando si ottennero 15 punti in 8 partite, e per un attimo sembrava che si fosse usciti dalla crisi. 

Adesso invece la crisi c'è eccome, e Agostini ha la missione di salvare non solo una squadra, ma anche una città, da un disastro sportivo. 


 

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