Una trasferta che sa di spartiacque. Dopo la sosta, torna il campionato e il Cagliari guarda a questa domenica, quando giocherà in Friuli nella tana dell'Udinese.
Un match molto delicato, che può indirizzare la stagione dei rossoblu su due binari differenti. All'andata si toccò uno dei punti più bassi della stagione: un 0-4 senza diritto di replica, che portò una rivoluzione interna.
Perché da lì il Cagliari seppe ripartire da Mazzarri e dai volti nuovi, per poi uscire dalla zona retrocessione, cosa difficile da pensare allora. Adesso c'è di nuovo l'Udinese di mezzo, e il Cagliari si trova a metà tra quello del 2021 e quello che stupiva fino a qualche settimana fa.
Perché dopo una striscia importante di risultati utili consecutivi sono arrivate tre sconfitte di fila, dove non si è segnato nessun gol, subendone invece sei. Ora la missione è quella di ripartire da zero, come la prima volta: restano otto partite da qui alla fine, dove può succedere di tutto, in positivo e negativo, ma soltanto i rossoblu sono padroni del proprio destino.
Vincere a Udine significherebbe rimettersi in carreggiata e puntare alle prossime gare con ottimismo, mentre un pari o peggio frenerebbero la ripresa. Anche perché subito dopo c'è la Juventus, e più avanti il Sassuolo, squadra ostica per chiunque. Inoltre, sabato ci sarà Spezia-Venezia, e una delle due, se non entrambe, perderanno punti. Bisogna perciò approfittare dello scontro diretto tra due concorrenti per la salvezza e fare punti, anche perché il Venezia ha una gara in meno con la Salernitana, che è quasi condannata alla retrocessione.
Servirà il miglior Joao Pedro, ma non basta solo lui: Mazzarri e soci devono ritrovare lo spirito di gruppo che ha permesso di svoltare, e questa sosta deve essere servita per ricaricare le batterie. Mancano otto finali, si inizi col vincere la prima.