Gioiello lucente del vivaio rossoblù, presenza costante nei radar delle nazionali giovanili e in particolare nelle attenzioni di Di Biagio, ospite oramai fisso al Sant'Elia. Eppure Nicola Murru fatica a trovare spazio nello scacchiere zemaniano scalzato da Avelar, il brasiliano che per primo venne corteggiato dalle sirene inglesi. Malelingue ipotizzarono una cessione del terzino sardo e di come ancora non fosse mentalmente maturo per una stagione da titolare. Sul piano fisico, atletico, e tecnico, Murru certamente non ha nulla da invidiare ad altri interpreti di un ruolo prezioso e spesso carente di validi protagonisti. L'età è tutta dalla sua e una giusta dose di pazienza mixata ad una sana competitività porteranno il prodotto della cantera rossoblù a sfruttare le occasioni che certamente non mancheranno nel corso della stagione. Murru è un patrimonio del calcio sardo, che ha tutte le carte in regola per diventarlo anche a livello nazionale. Al nuovo Cagliari, fortemente identitario, il compito di farlo sbocciare definitivamente, perché sarebbe un peccato non valorizzare quello che unanimemente è considerato il miglior talento degli ultimi anni, di quel settore giovanile magistralmente diretto da Matteoli.