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Cagliari, ecco cosa ti serve

Cosa fare per rendere i rossoblù maggiormente competitivi nella prossima stagione? Proviamo a scoprirlo

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Ormai archiviata la stagione 20/21, in casa Cagliari è tempo di stilare un bilancio che marchi una linea netta tra ciò che - nel corso del campionato appena terminato - ha funzionato e ciò che va rivisto in ottica futura. La valutazione dovrà essere profonda, oltre che investire ogni livello societario, per evitare di ripetere gli errori commessi in passato in un momento in cui sarebbe difficile porvi rimedio, finanziariamente parlando.

Per quanto riguarda i vertici del club, quindi il Presidente e appena sotto la dirigenza, non ci sono molte parole da spendere: in ogni tipo di società, il segreto del successo è mettere gli uomini giusti al posto giusto. L’impressione è che siano state la scelta di Leonardo Semplici (anche se tardiva) e soprattutto il ritorno di Stefano Capozucca, a correggere la rotta quando ormai il cammino sembrava irrimediabilmente compromesso. Due figure di riferimento, una dentro e una fuori lo spogliatoio, di cui la squadra aveva disperatamente bisogno e che le hanno donato nuova vita. Occorre assolutamente ripartire da loro.

Il discorso sullo staff tecnico è tanto ovvio da risultare quasi banale: Semplici è senza dubbio l’allenatore più adatto per la rosa attuale del Cagliari. L’alchimia che è nata tra l’allenatore toscano (diverso nei modi e nei metodi rispetto a Di Francesco) e i giocatori, è ampiamente riscontrabile nelle tante ottime prestazioni che la squadra ha sfoderato, anche contro avversari sulla carta proibitivi, nel corso delle ultime 15 partite di campionato. Tanti anche i giocatori rivitalizzati, oltre che il merito di aver saputo inserire poco alla volta tra i titolari un prodotto del vivaio come Andrea Carboni, ragazzo che il Cagliari potrà probabilmente godersi appieno negli anni a venire grazie alla sua nuova e azzeccata collocazione di perno sinistro della difesa a 3.

Infine, le valutazioni sulla squadra dovranno necessariamente essere quelle più corpose: il parco giocatori rossoblù è ben lontano dalla perfezione, la rosa presenta lacune in alcune zone del campo - come la fascia sinistra, il centrocampo e il reparto dei centrali difensivi - che andranno doverosamente colmate per consegnare a Semplici un ventaglio di scelte più ampio di quello della passata stagione. Asamoah, Rugani e Duncan (quest’ultimo, assolutamente il migliore tra i tre, ha già lasciato Cagliari) non hanno garantito uno standard di rendimento accettabile o meritevole di riconferma, perciò difficilmente faranno parte della rosa l’anno prossimo. Se si unisce tale fatto alla poca fiducia che sia Di Francesco, sia Semplici, hanno riposto in alcune delle cosiddette seconde linee, allora lo scenario appare chiaro: alla squadra servono almeno tre rinforzi di livello. Non scommesse, non vecchie glorie alla ricerca dell’ultimo grande contratto della propria carriera, non calciatori ormai privi di qualsivoglia motivazione ma atleti pronti per la categoria e adatti agli obbiettivi che il Cagliari si porrà nell’anno della ripartenza post COVID-19.

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