Il primo acquisto di una nuova era e il primo acquisto di un presidente che con il ruolo ricoperto dall’estremo difensore ha un rapporto di particolare attenzione. Il portiere scuola Atalanta Colombi ha l’onore di difendere la porta di una squadra di Serie A, ma nel contempo l’onere di farlo in una squadra allenata da Zeman, maestro nel mettere in difficoltà i numeri 1.
L’esordio in Coppa Italia e la conseguente scelta di puntare su Cragno avevano fatto pensare ad una bocciatura dell’ex portiere del Carpi, ma contro il Sassuolo, il boemo ha puntato senza indugi su Colombi.
Poco gioco con i piedi dedito ad impostare l’azione, ma tanta personalità con uscite precise, una buona reattività e un dialogo continuo con i compagni di reparto. Solo Zaza con una perla di rara bellezza ha violato la porta rossoblù che nel corso dei novanta minuti ha corso pochi rischi rilevanti.
L’alternanza è un fattore che può stimolare gli elementi della rosa a dare sempre e comunque il massimo, ma in un ruolo delicato come quello rivestito dal portiere, alla lunga può essere controproducente.
Simone Colombi con un esordio convincente si candida ad essere il titolare inamovibile tra i pali, sconfessando cosi tutte le teorie che prospettavano una competizione serrata ogni singola settimana.

