Eusebio Di Francesco non è più al sicuro sulla panchina del Cagliari. Lo dicono i risultati, le prestazioni e la posizione in classifica. I sardi sono a 14 punti, a solo +2 dal Crotone ultimo, per cui non c'è da star tranquilli. Il mister di Pescara è arrivato a inizio stagione per sostituire Walter Zenga e iniziare un nuovo ciclo. Giulini e la dirigenza hanno voluto virare sull'ex Roma e Sassuolo per il suo tipo di gioco, per le sue idee e anche per il suo curriculum, su cui c'è una semifinale di Champions ai tempi in giallorosso e tante belle cose fatte in neroverde.
Ma le aspettative si sono scontrate sin da subito con la realtà della Serie A, che ha visto il Cagliari prima partire a fatica per poi iniziare a decollare, ma proprio quando sembrava arrivata la svolta ecco che è iniziata l'improvvisa discesa e il periodo di crisi in cui adesso versa tutta la squadra, che in campionato non vince da 11 gare e contro il Milan ha inghiottito la quinta sconfitta di fila.
Ci sono anche gli alibi però: Covid e infortuni vari (quello di Rog su tutti), una rosa giovane e inesperta che è cambiata tanto rispetta all'anno scorso e giocatori che non si sposano del tutto con il gioco difranceschiano. Ma poi ci sono anche i fatti: una classifica preoccupante, la mancanza d'identità , un'impronta di gioco che stenta ancora a vedersi e dei chiari deficit in personalità e spirito agonistico sono solo i problemi principali di questa squadra. E quando le cose vanno male, si sa, a pagare di solito è l'allenatore, giusto o sbagliato che sia.
Ma quanto è a rischio veramente Di Francesco? La risposta si potrà avere veramente dopo la sfida di questa domenica: il Cagliari volerà in Liguria per giocare a Marassi contro il Genoa, ed è già uno scontro per la salvezza. Il Grifone è sopra di un punto e una vittoria sarebbe fondamentale per la classifica ma soprattutto per il morale. Da questo match passa una grande parte della stagione e il futuro del mister degli isolani. Un ko sarebbe mal digerito dalla società , anche perché poi inizia il girone di ritorno e ci saranno Sassuolo, Lazio all'Olimpico e Atalanta, per cui se non si fanno punti domenica, allora quando?
La stessa società rossoblu al momento appoggia pienamente il tecnico, ma non si sa appunto ancora per quanto, visto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sicuramente l'intenzione sarà quella di difendere Di Francesco sino all'ultimo: è stato voluto fortemente in Sardegna per cominciare un progetto a lungo termine e un esonero a metà stagione sarebbe un passo indietro e un fallimento condiviso. Ma dall'altra parte non si può aspettare in eterno e rischiare che il campionato vada ancora a rotoli.
Tuttavia, per adesso si sta facendo un mercato a misura del mister: è tornato Nainggolan, pallino del tecnico, poi è arrivato Duncan, che conosce molto bene avendolo avuto all'epoca del Sassuolo, e ora starebbe per arrivare un regista, che è l'elemento chiave per il gioco che vorrebbe Di Fra. Ci si è accorti dunque che durante la sessione estiva sono stati fatti alcuni errori e adesso si sta cercando di porvi rimedio. Sarebbe però un controsenso prendere tutti i giocatori che vorrebbe Di Francesco e poi decidere di esonerarlo a mercato neanche concluso.
Cambiare in corsa è sempre rischioso e anche coraggioso: per adesso l'ha fatto il Parma e anche il Torino, ma sono realtà messe ancor peggio, seppur di poco, del Cagliari. Ecco che quindi si proverà ad aspettarlo fino alla fine, credendo nel progetto tecnico e dandogli ancora fiducia. Ma la gara contro il Genoa, fiducia o no, potrebbe essere davvero un ultimatum.