Il Cagliari resta in vantaggio ma sul più bello si fa rimontare dall'Inter, che approfitta degli errori degli isolani e porta a casa i tre punti. Nonostante il 3-1 subito alla Sardegna Arena i rossoblu giocano una buona gara, per cui non tutto è da buttare, anzi. Analizziamo cosa è andato e cosa invece no nella sconfitta contro i nerazzurri di Conte.
Pregi
Se il Cagliari è rimasto in partita per tanto tempo lo deve anche a Cragno, che ha sì una certa responsabilità sul secondo gol, ma ne salva almeno quattro, per cui va perdonato e anche ringraziato.
Oltre le parate del numero 28, i rossoblu hanno saputo tenere e soffrire nei frangenti più duri del match, perché nel momento migliore degli avversari poi è arrivato il gol di Sottil (altra grande prova), mentre quando la gara sembrava potesse volgere a favore di un risutato utile per i padroni di casa, ecco che l'Inter ha graffiato.
Al Cagliari va comunque il merito di non essere mai stato fuori dalla gara, di aver sempre provato a giocare senza chiudersi a riccio, caratteristica adottata da molte contro le grandi. C'è una base solida da cui ripartire, questo si è visto, e la notizia migliore è che le fondamenta sono anche giovani.
Difetti
Il Cagliari ha pagato le disattenzioni che ha da troppo tempo, e contro le squadre come l'Inter diventano fatali. Passi il gol di Barella, sui cui si può bene o male stare a guardare, ma su quello di D'Ambrosio, che indirizza il match dalla parte opposta, la difesa e il portiere non calcolano bene il rischio e la situazione. Di gol presi così in momenti come quelli se ne sono visti troppi da parte dei sardi, che subiscono sempre troppe reti. C'è poi sempre questa preoccupante costante di venire rimontati, prima ero lo Spezia e ora l'Inter.
L'atteggiamento però è quello giusto, i punti in classifica probabilmente non rendono merito al Cagliari che sta facendo dei progressi, ma manca ancora quella cattiveria delle squadre esperte, che nonostante i tanti giovani, i rossoblu devono cercare di dimostrare. Non subito però.