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Cagliari, l'analisi di queste prime 6 giornate di campionato

La crescita c'è ma si deve trovare il giusto compromesso tra difesa e attacco

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Il bilancio del Cagliari dopo queste prime sei gare di campionato è di 2 vittorie, un pari e tre sconfitte, per un totale di 7 punti. Si è partiti con freno a mano tirato, il calendario poi non è stato benevole perché alla seconda e alla terza giornata i rossoblu hanno incontrato Lazio e Atalanta, ma poi c'è stata una risalita con i successi su Torino e Crotone, che facevano pensare a un nuovo inizio. Poi però, la sconfitta col Bologna, che ha rimesso in discussione tutto.

Questo Cagliari sta crescendo, si vede, ma pecca ancora sul piano di gestione della gara. Contro il Crotone era andata bene, con i sardi che hanno ribaltato due volte il risultato, mentre nell'ultima ha avuto ragione Mihajlovic. C'è anche l'alibi di essere una squadra giovane in tutti e tre i reparti, con i vari Zappa, Walukiewicz, Sottil e Marin che devono ancora maturare. Tuttavia, dalla prima contro il Sassuolo ci sono stati sicuramente dei passi in avanti. Uno su tutti il cambio di modulo, necessario per trovare l'equilibrio giusto: Di Francesco ha accantonato il suo credo, il 4-3-3, per un più elastico 4-2-3-1, e i risultati si sono visti.

Il gioco è diventato più fluido e i meccanismi si sono visti, ma ci sono ancora limiti evidenti, cima ad esempio nella fase difensiva. Se infatti da una parte gli isolani non hanno problemi a fare gol, con una media finora di due reti a partita, dall'altra ne subiscono troppi: sono ben 15 finora, che dicono seconda peggior difesa del campionato. Solo Crotone e Benevento hanno fatto peggio. E se non fosse stato per Cragno il passivo sarebbe ancora più alto. Questa doppia faccia non piace al tecnico che infatti lavorerà tanto questa settimana per trovare una soluzione.

Il Cagliari però ha anche delle certezze, e si chiamano Joao Pedro e Simeone: il brasiliano e il Cholito per adesso hanno contribuito a 11 reti su 12 in questa prima parte di campionato, diventando dei veri e propri gemelli del gol. È a loro che si aggrappano i rossoblu, ma non potranno bastare per sempre.

Altri appunti sono la crescita di Marin, che nell'ultimo match non si è visto ma che piano piano sta imparando i ritmi del calcio italiano, e la piacevole sorpresa Ounas, che si conosceva già un pochino al Napoli, ma qui ha più spazio per esprimersi. Su quest'ultimo bisognerà puntare, anche perché ci vuole un'alternativa un attacco. Zappa e Sottil, i terribili '99 stanno facendo molto bene, si spera continuino così.

Ora il Cagliari deve trovare la sua dimensione, che non è l'attuale dodicesimo posto di adesso, per cui diamo tempo al tempo e aspettiamo altre sei partite: i margini di crescita ci sono e sono alti.

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