Le possibilità che Radja Nainggolan possa ritornare a vestire la maglia rossoblu sono ormai ridotte al lumicino. Salvo clamorosi colpi di scena dunque, il Ninja resterà un giocatore dell'Inter al servizio di Antonio Conte.
Ecco che allora il Cagliari e, in primis, Eusebio Di Francesco, dovranno pensare a un piano B senza il loro uomo cardine. Sembra quasi superfluo dirlo, ma oltre l'aspetto tecnico, mancherà quella leadership e quel carisma da cui i sardi erano strettamente dipendenti.
Nel 4-3-3 del nuovo mister il belga avrebbe occupato la posizione di mezzala, ma a questo punto uno tra Nandez e Rog avrebbe fatto panca, visto che al centro il posto assicurato è di Razvan Marin. Con la partenza del numero 4, con molta probabilità l'uruguagio resterà in Sardegna (a meno che non arrivi la fatidica offerta dei 36 milioni per la clausola): Giulini del resto ha chiarito che il calciatore non è stato proposto a nessun club.
Sarà un Cagliari inevitabilmente più povero, ma non per questo meno pericoloso. Il modulo offensivo dovrebbe permettere comunque un gioco fluido e votato all'attacco, supportato da un centrocampo privo sì del suo uomo migliore ma nonostante tutto di ottimo livello. Ci saranno più interpreti coinvolti, mentre prima, spesso e volentieri, c'era sostanzialmente un giocatore a catalizzare tutto su di sé, e quando non era in giornata, la squadra lo seguiva.
Adesso invece il team dovrà ritrovare una nuova identità , affidandosi più alle proprie idee che alle giocate di un singolo, e questo gioverà sicuramente al collettivo. Morto un Papa se ne fa un altro, dopotutto.
